venerdì 31 luglio 2009

“Dalle profonde acque affiorò l'isola di Rodi, figlia di Venere, dea dell'amore, per diventare la sposa del Sole...”





PER DIAGORAS DI RODI, PUGILE

Come chi da mano generosa un calice
ribollente di rugiada di vite
in dono porga
al giovane sposo – l’alzava brindando
da casa a casa massiccio d’oro, vertice dei beni:
lo splendore della festa
e il genero onora, tra gli amici
presenti lo fa invidiato per nozze concordi -,

anch’io nettare distillato, omaggio delle Muse,
ai vincitori invio dolce frutto della mente,
e m’ingrazio
chi in Olimpia e in Pito
prevalse. Felice chi parole di lode avvolgono:
ora l’uno ora l’altro protegge
la Grazia feconda, spesso,
con cetra soave e flauto di mille voci.

Pindaro

giovedì 9 luglio 2009

G 2




Nella sede della provincia di Enna si è svolto un incontro
tra una delegazione cinese proveniente dalla provincia di zhejiang e una
delegazione ennese guidata dal presidente Giuseppe Monaco e da Fabrizio Tudisco.
L’incontro è servito per mettere a punto un protocollo di collaborazione
soprattutto nel settore turistico.


Ho l'impressione che un'amica tornerà a fare incubi ricorrenti...

martedì 7 luglio 2009

Così la pensa il maggiore alleato del PDL....


La balla continua di Maria Novella Oppo


Ci eravamo dimenticati di lui, come di tanti altri pollicini persi nella favola della maggioranza. Invece si è svegliata la bella addormentata Giovanardi. Ed eccolo lì, che prova a bucare la bolla mediatica, per chiedere la regolarizzazione delle badanti. Apriti cielo. La reazione della Lega è barbarica. Ma, ci si domanda tra noi umani: dov’era Giovanardi mentre si discuteva la legge che doveva cancellare per sempre il buonismo della sinistra? Magari anche lui avrà una mamma assistita da un’immigrata. O magari anche a lui farà impressione sentire ogni giorno che un clandestino cade da un ponteggio o viene arso vivo, come a Viareggio, da fuoco che non distingue tra italiani e stranieri, regolari o no. Mentre l’incredibile Capezzone spiega in tv che, siccome la legge non è retroattiva, non colpirà i clandestini da tempo in Italia. Benissimo. Allora la sanatoria non si farà perché è già stata fatta? Insomma, la bolla mediatica è una balla continua

domenica 5 luglio 2009

Il cittadino nella Polis del terzo millennio

Partendo dalla provocazione del consigliere Paternicò al Consiglio Comunale in cui invitava tutti ad andare a casa vorrei cercare di guardare al problema della disaffezione dei cittadini alla politica da un'altra prospettiva.Mi sono posta una domanda in questi giorni dopo la lunga ed esauriente relazione del Sindaco Nigrelli. E' vero che c'è un allontanamento dei cittadini dalla politica ma i cittadini cosa facciamo per la nostra città? Ho sempre creduto che ognuno di noi debba fare il proprio dovere come cittadino e come politico. Ognuno per la sua parte. L'osservanza delle regole, a mio parere, in un momento di particolare crisi come questo deve farsi ancora più rigida e puntuale. Mi spiego meglio e lo faccio con degli esempi concreti.

Ci sono problemi legati alla raccolta dei rifiuti. Lo sappiamo bene tutti quanti e nelle altre città della Sicilia questo è un problema ancor più grave. Nel contesto di questa problematica , ognuno di noi dovrebbe cercare di mantenere pulita la città. Basta poco per contribuire. Dalle lattine, bottiglie e bicchieri gettati dai nostri ragazzi alla villetta, alle bucce di noccioline americane che fanno bella mostra di sè al Generale Cascino il lunedì mattina. Nel primo caso basterebbe riporre i rifiuti nei cestini , nel secondo basterebbe farsi dare una busta vuota dove riporre le bucce.. Piccole cose, piccoli gesti in risposta a chi, tornando da città del nord Italia, ci fa sapere con grande enfasi che per terra non aveva visto una sola carta.. Spesso mi capita di andare al mio paese di origine. Vallelunga Pratameno. E' piccolo e pulito. Davanti alle case ci sono vasi di fiori che vengono curati dalle famiglie. La mattina ognuno spazza davanti al suo pezzo di marciapiede come si faceva una volta. Tornando a Piazza Armerina mi è capitato di fare una passeggiata al centro storico. In alcuni posti l'erba la fa da padrone. E' vero sarebbe compito dell' amministrazione toglierla ma mi chiedo: costerebbe tanta fatica se i proprietari delle case vicine la togliessero con un colpo di tagliaerba? Costerebbe tanta fatica togliere le bottiglie d'acqua che lasciano coloro i quali vanno a riempiere l'acqua ai canali? Costerebbe tanta fatica parcheggiare le macchine un pò più lontano e arrivare al bar per prendersi il caffè a piedi? Costerebbe tanta fatica tenere l'immondizia a casa la domenica o depositarla alla sera nei cassonetti? Costerebbe tanta fatica portare con sè guanti di plastica per togliere dal marciapiede il bisognino o il bisognone che il NOSTRO cane ha depositato evitando che il cittadino o il turista ci metta il piede? Costerebbe tanta fatica abbellire con un vaso di gerani i nostri balconi senza aspettare che sia l'amministrazione a farlo? Costerebbe tanta fatica chiedere ai propri pargoli o a quelli altrui di non calpestare l'erbetta e non buttare per terra la carta del gelato appena mangiato? Mi fermo ma potrei continuare. La mia non vuole essere una provocazione e andare tutti a casa non risolverebbe certo il problema caro Rosario. Dobbiamo, invece educarci come cittadini ad avere più senso civico e rispetto delle regole del vivere comune. Non ci potrà mai essere amministrazione comunale che faccia bene senza cittadini che amano la propria città e ne hanno cura .Sulla disaffezione alla politica che è "figlia" di questa nostra società possiamo sempre discutere ma il problema dell'ospedale , a mio parere, ha già dato esaurienti risposte. L'ospedale non è un affare politico. E' nostro. E' mio e tuo, caro Rosario. Ma quanti ti hanno fermato per strada per chiederti: noi cittadini cosa possiamo fare? Ricordati caro Rosario dei consigli comunali deserti in cui si parlava della chiusura del Chiello. Pensi che diecimila cittadini che scendono in piazza avrebbero fatto la differenza? Forse, ma almeno il dott. Iudica un interrogativo in più se lo sarebbe posto...



venerdì 3 luglio 2009

Costrette a prostituirsi all'ottavo mese di gravidanza..


ROMA - Erano tra il sesto e l'ottavo mese di gravidanza ma continuavano a lavorare sui marciapiedi della Capitale, ora sono state affidate a centri di assistenza che le seguiranno fino al momento del parto. A trovarsi di fronte, con non poco stupore, alle tre lucciole incinta, tutte di nazionalità romena, è stata la polizia che, la scorsa notte, ha effettuato uno dei consueti controlli antiprostituzione che si è concluso con l'identificazione di 50 straniere ed il rimpatrio di cinque romene che non avevano dato seguito ai decreti di allontanamento emessi nei loro confronti. Le cinque prostitute romene sono state accompagnate al Cie di Ponte Galeria da dove sono state rimpatriate. Tra le ragazze fermate, sei erano minorenni e per questo affidate ad un Centro Accoglienza Minori. Il controllo antiprostituzione è stato messo in atto con una vera e propria task force voluta dal questore di Roma Giuseppe Caruso, con equipaggi delle Volanti e poliziotti dell'Ufficio Immigrazione, oltre ad unità specializzate della sezione Criminalità Stranieri e Prostituzione della Squadra Mobile. I controlli hanno interessato varie zone della capitale, tra le quali Via Salaria, Viale Guglielmo Marconi, Via Cristoforo Colombo (Fiera di Roma), Piazza dei Navigatori, Prati Fiscali, Via Palmiro Togliatti, Via Tiburtina, Via Aurelia.Dopo i controlli andati avanti tutta la notte la polizia adesso mira a prendere gli sfruttatori delle prostitute minorenni e delle lucciole trovate in strada nonostante fossero tra il sesto e l'ottavo mese di gravidanza. Indagini sono in corso da parte degli investigatori della Squadra Mobile, diretta da Vittorio Rizzi, e dell'Ufficio Immigrazione, anche con l'ausilio e la collaborazione di alcune delle donne fermate, per risalire ai malviventi che sfruttavano le ragazze costringendole a prostituirsi. Altri accertamenti, questa volta con la polizia romena, sono stati avviati per rintracciare in Romania i genitori delle prostitute minorenni.

Ma chi sono questi uomini, magari padri e mariti esemplari che pur sapendo dello stato di gravidanza di queste giovani donne ne approfittavano? Che fine avrebbero fatto i bambini dopo la nascita se non fossero intervenute le Forze dell'Ordine? Mi viene in mente il film di Tornatore "La sconosciuta" .... e non posso fare a meno di pensare alle migliaia di donne, tante giovanissime, che ogni notte scendono all'inferno.. e noi?

giovedì 2 luglio 2009

La separazione dei poteri come garanzia per la tenuta della democrazia



Articolo 104 Costituzione
La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.
Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica.
Ne fanno parte di diritto il primo presidente e il procuratore generale della Corte di cassazione.
Gli altri componenti sono eletti per due terzi da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie, e per un terzo dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio.
Il Consiglio elegge un vicepresidente fra i componenti designati dal Parlamento.
I membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili.
Non possono, finché sono in carica, essere iscritti negli albi professionali, né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale.




Art. 136 Costituzione
Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.




La cena dello scandalo: una cena a casa del giudice costituzionale Luigi Mazzella, cui hanno partecipato Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, insieme ad un altro giudice costituzionale, Paolo Maria Napolitano, e al senatore Carlo Vizzini che ha scatenato polemiche feroci sull'opportunità che due giudici dell'Alta Corte si incontrino alla vigilia di una importante decisione sul Lodo Alfano che la Consulta dovrà giudicare a settembre. Il problema dell'inopportunita' di quella cena era stata sollevato da una interrogazione parlamentare di Antonio Di Pietro, leader dell'Idv che aveva chiesto l'intervento di Napolitano. La notizia, invece, era stata data dall'Espresso.




Ieri Mazzella era uscito allo scoperto con una lettera, irrituale e dai toni forti, inviata al premier. Una difesa della scelta fatta e un attacco:''Caro Silvio, siamo oggetto di barbarie. A parte il fatto che non era quella la prima volta che venivi a casa mia e che non sara' certo l'ultima fino al momento in cui un nuovo totalitarismo malauguratamente dovesse privarci delle nostre liberta' personali...''.




Oggi, invece, si difende l'altro giudice presente alla cena Paolo Maria Napolitano che giudica la richiesta di dimissioni, avanzata dall'Idv "un tentativo di intimidazione".






"Abbiamo appreso - sostiene Beppe Giulietti, portavoce di Articolo21 - che i giudici della Corte Costituzionale che hanno partecipato alla cena con Berlusconi e soci sarebbero onorati da un eventuale bis. Per quanto ci riguarda potrebbero anche aprire un ristorante insieme. Naturalmente dopo aver presentato le dimissioni per evitare una possibile anche se non voluta confusione tra il delicato compito di giudice della corte e quello di ristoratore".

La strage di Viareggio...cronaca dell'ennesima tragedia annunciata del nostro Paese...


L'ipotesi "probabile" per l'incidente è quella del cedimento di un componente meccanico, dice il procuratore di Lucca Aldo Cicala in conferenza stampa. Il cedimento, spiega, ha poi provocato il rovesciamento del primo vagone. "Purtroppo si è aperta una falla su una cisterna del primo vagone con fuoriuscita di gpl". Esclusa invece la pista dell'attentato. Le ipotesi di reato sono disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e incendio colposo, ma l'indagine è ancora a carico di ignoti. Sul disastro ferroviario ''le indagini procedono in maniera serrata''. E ''faremo tutto nel tempo piu' breve possibile, ma con la maggiore certezza possibile'', assicura il procuratore.

Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, ieri in Parlamento, ha parlato di "tracce di corrosione sulla ruota". Sull'asse del treno troncato di netto, i tecnici hanno riscontrato un'ampia fessura parzialmente corrosa dalla ruggine, che rendeva fragilissima la tenuta del primo carrello della cisterna. Per evitare altri incidenti e in attesa di chiarimenti da parte della compagnia, da ieri sono stati sospesi i trasporti con carri di proprietà della multinazionale austriaca Gatx, proprietaria della cisterna che ha originato l'incidente. Il 2 marzo scorso le ruote del carro che hanno ceduto erano state sostituite dall'azienda Cima riparazioni di Bozzolo, in provincia di Mantova. "Ma le ruote - ha dichiarato l'amministratore Giuseppe Pacchiani - erano state consegnate direttamente dalla Gatx".

Le priorità dei siciliani per il Governo dell'isola...



Disoccupazione e precarietà giovanile, un sistema di infrastrutture e viabilità che blocca lo sviluppo economico e il turismo, una gestione dei rifiuti spesso da terzo mondo, una sanità che, oltre il risanamento del deficit, richiede strutture e servizi decisamente più in linea con gli standard europei: sono queste - nell'opinione dei cittadini - le emergenze reali della Sicilia. Una vera e propria graduatoria delle priorità tracciata dai siciliani, una richiesta forte - ai Governi del Paese e della Regione - di sicurezza sociale, di garanzie effettive per il potere d'acquisto di stipendi e pensioni. L'80% dei cittadini chiede una maggiore attenzione nazionale sui temi dell'occupazione e dello sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorno.È quanto emerge dall'ultima indagine dell'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, che evidenzia nell'Isola una crescente, profonda disaffezione nei confronti della politica. I siciliani si fidano delle Forze dell'Ordine, della Chiesa, del Presidente della Repubblica, della Scuola. Ma soltanto il 18% ha fiducia nel Parlamento, appena il 9% nei partiti.Disincanto e sfiducia, che hanno trovato conferma, nelle ultime elezioni europee, in un astensionismo da record, con oltre 2 milioni di siciliani rimasti a casa: una probabile reazione alla politica dei litigi e del gossip, che ha trascurato i problemi reali dei cittadini, soprattutto nel Sud e nelle Isole, allontanando negli ultimi giorni dalle urne ampi segmenti dell'elettorato e penalizzando in particolar modo il PdL, che ha pagato - secondo l'Istituto Demopolis - anche l'improvviso appannamento dell'immagine privata del Premier: oltre il 40% di quanti alle politiche avevano votato per il partito di Berlusconi ha scelto di astenersi, di prendersi una pausa di riflessione. Da non dimenticare, comunque, che tutti i partiti nell'Isola, con l'eccezione dell'Italia dei Valori e del MpA di Lombardo, hanno perso in cifre assolute, con 925 mila voti validi complessivi in meno rispetto all'aprile del 2008.In Sicilia l'espressione del consenso, da sempre, si modifica radicalmente tra le diverse consultazioni: gli elettori usano il voto come un segnale.Di volta in volta, il tipo di elezione, il "consiglio" di qualcuno, i candidati in lista o, perfino, l'umore possono decidere le variazioni del consenso ai partiti. Come è avvenuto in questo caso, il 6 e il 7 giugno. "Dopo le Europee - afferma il direttore dell'Istituto Demopolis Pietro Vento - il voto in Sicilia, così come nell'intero Mezzogiorno, appare ancora più fluido, incerto rispetto ad altre aree del Paese. E rende ancora più aperto il gioco per la "contesa" dell'Isola. Anche se questo ai cittadini interessa poco. I siciliani - conclude Pietro Vento - chiedono che si governi, con più attenzione ai problemi reali della Regione, che si ritrovi un'idea di futuro, una nuova autentica progettualità per lo sviluppo".

L'indagine, diretta da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, è stata realizzata dall'Istituto Nazionale di Ricerche DEMOPOLIS, dal 26 al 30 giugno 2009 con metodologie CATI-CAWI, su un campione di 1.002 intervistati, rappresentativo dell'universo dei cittadini siciliani maggiorenni.