giovedì 2 luglio 2009

La separazione dei poteri come garanzia per la tenuta della democrazia



Articolo 104 Costituzione
La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere.
Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica.
Ne fanno parte di diritto il primo presidente e il procuratore generale della Corte di cassazione.
Gli altri componenti sono eletti per due terzi da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie, e per un terzo dal Parlamento in seduta comune tra professori ordinari di università in materie giuridiche ed avvocati dopo quindici anni di esercizio.
Il Consiglio elegge un vicepresidente fra i componenti designati dal Parlamento.
I membri elettivi del Consiglio durano in carica quattro anni e non sono immediatamente rieleggibili.
Non possono, finché sono in carica, essere iscritti negli albi professionali, né far parte del Parlamento o di un Consiglio regionale.




Art. 136 Costituzione
Quando la Corte dichiara l’illegittimità costituzionale di una norma di legge o di atto avente forza di legge, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione.




La cena dello scandalo: una cena a casa del giudice costituzionale Luigi Mazzella, cui hanno partecipato Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, insieme ad un altro giudice costituzionale, Paolo Maria Napolitano, e al senatore Carlo Vizzini che ha scatenato polemiche feroci sull'opportunità che due giudici dell'Alta Corte si incontrino alla vigilia di una importante decisione sul Lodo Alfano che la Consulta dovrà giudicare a settembre. Il problema dell'inopportunita' di quella cena era stata sollevato da una interrogazione parlamentare di Antonio Di Pietro, leader dell'Idv che aveva chiesto l'intervento di Napolitano. La notizia, invece, era stata data dall'Espresso.




Ieri Mazzella era uscito allo scoperto con una lettera, irrituale e dai toni forti, inviata al premier. Una difesa della scelta fatta e un attacco:''Caro Silvio, siamo oggetto di barbarie. A parte il fatto che non era quella la prima volta che venivi a casa mia e che non sara' certo l'ultima fino al momento in cui un nuovo totalitarismo malauguratamente dovesse privarci delle nostre liberta' personali...''.




Oggi, invece, si difende l'altro giudice presente alla cena Paolo Maria Napolitano che giudica la richiesta di dimissioni, avanzata dall'Idv "un tentativo di intimidazione".






"Abbiamo appreso - sostiene Beppe Giulietti, portavoce di Articolo21 - che i giudici della Corte Costituzionale che hanno partecipato alla cena con Berlusconi e soci sarebbero onorati da un eventuale bis. Per quanto ci riguarda potrebbero anche aprire un ristorante insieme. Naturalmente dopo aver presentato le dimissioni per evitare una possibile anche se non voluta confusione tra il delicato compito di giudice della corte e quello di ristoratore".

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