lunedì 28 dicembre 2009

I migliori anni della nostra vita...

Penso che ogni giorno sia come una pesca miracolosa e che è
bello pescare sospesi su di una soffice nuvola rosa io come un gentiluomo e tu
come una sposa mentre fuori dalla finestra si alza in volo soltanto la polvere
c'è aria di tempesta. Sarà che noi due siamo di un altro, lontanissimo pianeta
ma il mondo da qui sembra soltanto una botola segreta tutti vogliono tutto, per
poi accorgersi che è niente noi non faremo come l'altra gente questi sono e
resteranno per sempre i migliori anni della nostra vita, i migliori anni della
nostra vita stringimi forte, che nessuna notte è infinita i migliori anni della
nostra vita. Stringimi forte, che nessuna notte è infinita i migliori anni della
nostra vita.

venerdì 25 dicembre 2009

Piazza Armerina, stasera presso la Chiesa di Fundrò concerto di arpa e chitarra

Stasera alle ore 20,00 presso la Chiesa di San Rocco (Fundrò) sita in Piazza Garibaldi, nell'ambito del programma natalizio predisposto dall'Amministrazione comunale, si terrà a Piazza Armerina un concerto di arpa e chitarra. Si tratta di un concerto del duo "Affinity duet", composto dall'arpista Matilde Verdiana Pinto e dal chitarrista Mario Scirè Chianetta. L'arpista Matilde Verdiana Pinto è nata a Messina nel 1978. Ha studiato Arpa presso il Conservatorio A.Corelli di Messina con vari insegnanti:M.L.Lorè,M.Calarco,L.Clementi,V.Madini Moretti, L.Rossi. Si è perfezionata con i maestri: Judith Liber, Lucia Clementi, Lisetta Rossi. Si è diplomata in Arpa nel 2000. Ha conseguito il perfezionamento teorico-analitico con il massimo dei voti, sotto la guida del M° Mario Musumeci, contribuendo inoltre con un saggio alla stesura dei Quaderni del Conservatorio Corelli di Messina"Analisi e Interpretazione" editi dalla casa editrice Samperi ed una pubblicazione sulla Rivista di Teoria e Pedagogia musicale"ANALISI", edita dalla casa editrice Ricordi. Ha più volte collaborato in qualità di arpista con il Teatro "Vittorio Emanuele" il " Taormina Opera Festival " e l’Orchestra "F. Cilea" di Palmi accompagnando Katia Ricciarelli in concerto.
La prima parte del concerto sarà dedicata ad un repertorio di brani classici della tradizione natalizia eseguiti in duo con chitarra ed arpa classica, a cui seguirà una seconda parte dedicata all'esecuzione di assoli per chitarra e arpa classica. La conclusione del concerto sarà affidata ad un repertorio di musica celtica anche di tradizione natalizia, eseguito con l'arpa celtica.
L'Arpa
L’Arpa è uno strumento musicale a corda pizzicata, dotato di 47 corde tese tra la cassa di risonanza e una mensola, con un'estensione di 6 ottave e mezza e intonato in do bemolle maggiore. I suoni estranei a questa tonalità si possono ottenere agendo su 7 pedali a doppia tacca; ogni corda è in grado di produrre tre note diverse ed è possibile costruire una scala cromatica. L'arpa, che è giunta alla forma attuale attraverso continui perfezionamenti e modificazioni, è strumento antichissimo, noto inizialmente in Asia Minore e in Egitto: documentato fin dal 3000 a.C., se ne ha un esemplare che risale al 2700 e proviene dall'area sumero-mesopotamica. L'arpa celtica, o arpa gaelica, denominata in gaelico scozzese "clàrsach" e in irlandese "cláirsach", è uno strumento a corde tipico dei Paesi europei di area celtica. I primi esempi di arpa celtica sono da ricercare in Scozia, dove compare durante l'ottavo secolo; successivamente si diffonde in Irlanda a partire dal dodicesimo secolo e poi in Galles e Bretagna.
L'arpa triangolare celtica si differenzia dall'arpa classica usata nelle orchestre sinfoniche. Infatti, è più piccola rispetto all'arpa classica e, a differenza della grande arpa da concerto, l'arpa celtica non ha i pedali, le chiavi, chiamate lever, con cui si ottengono i semitoni. Le corde delle arpe celtiche antiche erano metalliche oppure di budello di pecora; oggi possono essere anche in nylon oppure in carbonio, e si possono suonare con i polpastrelli, mentre le corde in metallo si suonano con le unghie.

La musica celtica
Il termine "musica celtica" costituisce senza ombra di dubbio una pura definizione di comodo, normalmente associata ad un insieme di tradizioni musicali che presentano tra loro alcune analogie che sono ben distinte e fortemente connotate, in quanto sarebbe più corretto parlare di "musiche dei paesi di tradizione celtica". Tale genere musicale comprende infatti un ampio spettro di generi musicali, che si sono evoluti dalle tradizioni e dalla musica folk delle popolazioni celtiche dell'Europa Occidentale. Il termine musica celtica può essere riferito sia alla musica di tradizione oralmente trasmessa che alla musica popolare con alcune somiglianze superficiali agli stili folk dei popoli celtici. La musica celtica, essendo una musica popolare, una "musica del popolo", non è prettamente di tradizione scritta, come la musica sacra o colta, ma per lo più nel corso dei secoli è stata tramandata oralmente.

domenica 20 dicembre 2009

Gli abbracci spezzati di Almodovar: "Un film va comunque finito, anche alla cieca..."


Domenica scorsa ho visto "Gli abbracci spezzati", ultimo incantevole film di Pedro Almodovar con un'intensa Lena-Penelope Cruz. Ho sempre amato questo regista dallo sguardo un pò melodrammaticamente folle, col suo senso della commedia nera e del dramma grottesco, con i suoi tempi cinematografici dilatati a volte in modo persino fastidioso...Devo dire che, per una serie di motivi, forse per pigrizia intellettuale, ultimamente mi sono lasciata scappare i film di Almodovar. Ma questa volta ho deciso che non avrei potuto perderlo e, non appena ho visto il manifesto affisso, mi sono precipitata al cinema...

Vorrei partire dalla battuta finale del personaggio-regista non più vedente Hurry Caine, l'uomo che guarda il mare con gli occhi del cuore, alias Mateo Blanco (forse l'alter ego di Pedro?): "Un film va comunque finito, anche alla cieca..." Qualcuno cercando di stroncare ad ogni costo l'ultimo di Almodovar (oggettivamente instroncabile) chiariva la battuta spiegando che evidentemente l'intento e il presupposto di partenza del regista fossero stati rappresentati ne "Gli Abbracci spezzati" dal "girare al buio"...In realtà il regista ci offre con questa battuta apparentemente sprezzante uno spiraglio sulla vita e sulle relazioni umane. La vita, proprio come un film, va costruita, "montata" giorno per giorno, perchè ogni cerchio alla fine possa essere chiuso, perchè ogni legame e ogni evento possa conoscere la sua realizzazione finale. E il melodramma, poi, è condotto ne "Gli abbracci spezzati" fino al parossismo del demenziale e dell'insensato, l'atmosfera -strada facendo- è fintamente da giallo-thriller per giungere, alfine, alla banalità di un incidente senza un perchè e senza un per come. Signore e Signori, ecco a voi servita la vita...

La scena dell'ultimo bacio al rallentatore prima della morte, un bacio guardato e dilatato all'infinito dal protagonista, quasi a volere convincersi e convincerci che possano esserci legami e passioni che durano per sempre (anche se sai che "per sempre" non esiste, per dirla con il deboluccio ma a tratti commovente "Saturno contro" di Fernan Ozpetek) mi ha fatto pensare ad una scena indimenticabile e dai tempi cinematografici volutamente ed infinitamente dilatati, tratta da una delle pietre miliari della cinematografia romantica, "Il Dottor Zivago". La scena in cui Lara va via per sempre sulla slitta e si volta indietro e Yuri corre sù nella casa di ghiaccio per guardarla allontanarsi per l'ultima volta sapendo che non si rivedranno mai più...

Prima di vedere il film qualcuno mi aveva detto che era un film difficile, "pesante" (come usa dire), un film sulla violenza nei confronti delle donne. Ma temo che non sia così. Questo è un film sulle passioni, sulla loro capacità di ridare la vita a chi ormai è rassegnato, ma anche sulla loro facoltà di tramutarsi in elementi destruenti. Le passioni, che attraversano le vite di questi tre personaggi, lui-lei-l'altro, in un trionfo di inquietanti clichè, che seguono il marito-non marito che fa pedinare sul set la moglie-non moglie (che nel backstage sussurra il suo tormento al regista-amante) ma che, in questo caso, non si accontenta delle immagini senza sonoro, ma le fa doppiare da un'attrice (o logopedista?) appositamente ingaggiata, che legge (senza alcuna intonazione) le parole attraverso il movimento delle labbra. Labbra che non emettono suoni, occhi ciechi che montano le scene di un film senza vederle, incongruenze volutamente cercate e condotte con tocco delicato ma crudele al contempo, che costituiscono esse stesse la forza e la poesia del film. E poi, le citazioni dei grandi classici del cinema e persino di sè stesso, soprattutto la scena divertente che cita "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", in "Ragazze e valigie" in fase di montaggio finale, il film della vendetta del magnate Ernesto da dovere finire anche alla cieca. Sullo sfondo, un interrogativo sul potere evocativo del cinema e sulle sue leggi spietate. Cinema e vita.

Per concludere, una domanda che trae spunto dal titolo del film: esistono abbracci che non si possono spezzare, legami che non si possono sciogliere?...Probabilmente no, ma forse preferiamo immaginare (o illuderci) che esistano...

giovedì 10 dicembre 2009

"Io vi dico quante volte sono venuto a voi e non mi avete riconosciuto..."




Oggi vi racconterò una storia. Una storia moderna ma dal sapore antico che sono certa vi riporterà indietro a tanti secoli fa... Inizia in Eritrea, una terra bellissima, dal greco erythros che significa "rosso" come il mare su cui si affaccia.

Dovete sapere che in Eritrea vige una dittatura tra le peggiori al mondo. Le violente politiche repressive e antidemocratiche attuate dal governo eritreo colpiscono soprattutto la popolazione in un paese ormai ridotto al terrore, in cui la sola presunzione di un’idea può costare l’imprigionamento, la tortura, la mutilazione o la morte. Un paese in cui sistematicamente vengono violati i diritti umani e civili e in cui la popolazione è continuamente vessata .
E' un paese in cui è vietata la libertà di culto alle confessioni religiose minoritarie e migliaia di Cristiani Ortodossi, Cristiani Evangelici, Musulmani e altri gruppi religiosi vengono perseguitati e imprigionati senza formalizzazione di atti di accusa e senza processo, in condizioni disumane.
Dal 2000 sono innumerevoli gli sbarchi clandestini di cittadini eritrei sulle coste italiane. Essi fuggono a rischio della loro stessa vita da una situazione di repressione umana e politica e dal blocco delle attività produttive sacrificate alla totale militarizzazione del paese.Il servizio militare, infatti, in Eritrea è obbligatorio ed a tempo indeterminato. Gli studenti delle scuole superiori sono costretti a frequentare l’ultimo anno scolastico presso i campi di addestramento militare. Il servizio di leva si svolge in condizioni di estremo disagio e di inaudita violenza, soprattutto nei confronti delle giovani reclute femminili che sono spesso oggetto di stupro da parte dei superiori in grado.
Per sfuggire a questa situazione migliaia di eritrei sono costretti a fuggire dal loro paese tentando di arrivare sulle coste italiane.


Anche Yohanes e Terhas sono giunti in Italia per vie che solo la disperazione può far sopportare. Molti dei loro compagni di viaggio sono morti in mare, nel deserto, nelle carceri libiche o tunisine perchè i respingimenti spesso violano i diritti umani ed essere riportati indietro per molti significa firmare la propria condanna a morte.
Yohanes e Terhas sono giovanissimi e hanno una responsabilità in piu'. Un bambino che deve nascere e loro non vogliono che nasca in un paese dove non c'è libertà. E' per lui che salgono su un barcone. Profughi tra i profughi, disperati tra i disperati. E' il settembre del 2009 e il barcone strapieno di umanità sofferente, nelle gelide acque del canale di Sicilia si inabissa. Molti non ce la fanno e a Yohanes e a Terhas non rimane altro che rimanere aggrappati ai resti del barcone in attesa che qualcuno venga a salvarli. Nelle lunghe ore passate in acqua l'unico pensiero è per il piccolo che Terhas porta in grembo. Se si salveranno, se riusciranno ad arrivare sulle coste siciliane, se il piccolo sopravviverà e sarà un maschio lo chiameranno Musie, Mose', salvato dalle acque... E arrivano i soccorsi e qualcuno tende loro un mano e tante altre mani si tenderanno per accoglierli in terra di Sicilia.
E' così che arrivano al centro di accoglienza di Sant'Angelo di Brolo in provincia di Messina. E' qui che vengono rifocillati, accuditi, è qui che raccontano di quello che hanno patito, è qui che la loro vita incrocia quella di un giovane medico che ha un nome bellissimo: Angela. E' quel giovane medico che si prende cura di loro e del piccolo Musie, nato in Italia, nell'ospedale di Patti, il 19 di ottobre; ed è Angela che telefona alla sua famiglia per comunicare loro che porterà a Piazza Armerina la piccola famigliuola; ed è sempre Angela, sostenuta dalla sua meravigliosa famiglia, che troverà a Yohanes un lavoro, una casa piccola ma accogliente; ed è Angela che si occuperà di tutti i loro documenti, arrivati come per incanto in un tempo brevissimo.
C'ero anch'io con mia figlia e tanti amici giorno 7 dicembre ad accogliere Yohanes, Terhas e Musie nella loro nuova casa a Piazza Armerina. Ed è stata una festa bellissima. Loro non parlano l'italiano ma l'amore, si sa, non conosce frontiere nè lingue. E' stato un momento di grande commozione, un vero dono di Natale . In quella piccola casa ognuno di noi ha ricevuto qualcosa. Non sono stati Yohanes con Terhas e il piccolo Musie a ricevere qualcosa da noi ma noi ad avere da loro un regalo immenso che si chiama felicità e di cui spesso ci dimentichiamo...
Vi ho raccontato questa storia perchè anche questo può essere un modo per ringraziare Angela, la sua straordinaria famiglia e tanti amici che con grande generosità hanno voluto contribuire a sostenere questa nuova famiglia arrivata qui da un paese lontano. Ho voluto raccontarvi questa storia perchè credo fermamente che un piccolo Gesu' Bambino sia arrivato nella nostra città ... ho voluto raccontarvi questa storia perchè in un mondo in cui " l'altro " ci fa paura il sorriso di Yohanes, Terhas e Musie ci ricorda che non esistono gli "altri" e i "diversi" ma tutti siamo profughi su questa terra che è di tutti. Voglio dirvi un'ultima cosa se ancora avete qualche dubbio. Yohanes in Eritrea di mestiere faceva il falegname ....



mercoledì 9 dicembre 2009

Il mondo guarda a Copenanghen


Se i grandi della terra non agiranno adesso per ridurre i gas serra, il pianeta andra' incontro a estinzioni di massa di specie animali e vegetali, migrazioni di massa e carestie, una bomba destabilizzante per la pace nel mondo. Il Presidente Obama e gli altri leader hanno adesso l'opportunita' di garantire a tutti noi un futuro sostenibile di pace, ed entrare cosi' nella storia.

martedì 8 dicembre 2009

Provincia di Enna: revocato l'incarico all'Assessore Di Simone


Revocata la delega all'Assessore provinciale al Bilancio, Ilaria Di Simone dal Presidente, Giuseppe Monaco. Fin dall'inizio della legislatura una serie di incrinature tra Amministrazione, Consiglieri di maggioranza, esponenti di partito avevano fatto scricchiolare la maggioranza di centrodestra che governa la Provincia Regionale di Enna. L'ultimo e più grave episodio, che nel giro di poche ore ha determinato una reazione a catena, un vero e proprio terremoto politico, è stato la bocciatura nell'ultima seduta di Consiglio provinciale della variazione proposta dalla Giunta provinciale in sede di assestamento di bilancio, seguita a ruota, sempre nel corso della stessa seduta, da un atto di censura di ben tredici Consiglieri provinciali su venticinque ai danni del Presidente del Consiglio provinciale, Massimo Greco. E' appunto di ieri mattina la notizia della revoca della delega all'Assessore Di Simone dopo che, stando a sentire voci accreditate, erano state invano sollecitate le sue dimissioni volontarie in almeno altre due occasioni precedenti, a seguito delle posizioni critiche nei suoi confronti da parte dei due Consiglieri di centrodestra, Faraci (La Destra) e Sutera (AD), che sostenevano di concerto con i loro rappresentanti provinciali di partito che la Di Simone ormai in Giunta non rappresentasse alcun partito politico. Per tentare di ricomporre il quadro, è stata indetta per sabato prossimo una riunione al vertice tra i rappresentanti provinciali dei partiti di centrodestra, che tratterà sicuramente anche il punto relativo alla situazione della seconda carica istituzionale, la Presidenza del Consiglio, in quanto a seguito dell'atto di censura nei suoi confronti, il Presidente Greco avrebbe messo a disposizione della coalizione la sua carica. Oltretutto, vi sarebbero problemi anche in casa Udc, in quanto i due Assessori, Lantieri e Litteri, pare che non godano della fiducia dei Consiglieri provinciali del loro partito, in rappresentanza del quale interverrà il Commissario provinciale, On. Giuseppe Drago.
Staremo adesso a vedere cosa succederà. Se il centrodestra provinciale si ricompatterà (magari per qualche settimana in attesa di litigare e reimpastere di nuovo) o se si andrà a nuove elezioni...
Frattanto, il Consigliere provinciale Francesco Spedale, Capogruppo del PdL, vicino all'On. Leanza e sostenitore della Di Simone, pare si sia espresso chiaramente, dichiarando che non parteciperà alle trattative ed invitando il Presidente Monaco a farsi garante della ricucitura della coalizione.

Probabilmente, il vero problema della compagine di centrodestra che attualmente ci governa in Provincia è costituito dal fatto che troppe maglie sono state finora aperte e su qualsiasi versante, dai governi ai sottogoverni. L'errore del Presidente Monaco è stato forse cedere alle pressioni politiche, reimpastando la Giunta ad ogni alito di vento? Non sarebbe forse stato più corretto nei confronti anche degli elettori che tanta fiducia avevano riposto nel cambiamento, che ritenevano rappresentato da lui, andare avanti con la stessa squadra e porre attenzione sui reali problemi della gente, piuttosto che sulle beghe e sottobeghe della politica? A questi e altri interrogativi preferiamo non rispondere. Però, ci viene in mente lo slogan utilizzato dal dott. Monaco all'indomani della vittoria alle Amministrative del 2008: "La svolta è iniziata..."

Che dire? Se la gente avesse saputo che la svolta era questa forse non avrebbe svoltato e si sarebbe tenuta il centrosinistra?...

domenica 6 dicembre 2009

Milano-Palermo: andata e ritorno...


Arrestati ieri i numeri 2 e 3 della mafia, rispettivamente Giovanni Nicchi, 28 anni, e Gaetano Fidanzati, 75 anni. Il primo, giovane e "rampante" killer, considerato il successore di Salvatore Lo Piccolo, beccato in un appartamento del centro storico non distante dal tribunale di Palermo, dopo una latitanza che durava dal 2006. Il secondo, latitante dal 2008 e noto esponente del narcotraffico, ritenuto dai più il capo della famiglia dell'Acquasanta, beccato in compagnia del cognato in Via Marghera a Milano.

Il tutto all'indomani della parole pronunziate nel corso della sua deposizione nel processo Dell'Utri dal pentito Spatuzza: "Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia,che non erano come quei quattro “c...” socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi, Graviano mi disse che era quello del Canale 5". E poi, proseguendo, Spatuzza citando ancora una volta Graviano: "C'è di mezzo un nostro compaesano, Dell'Utri. Grazie alla serietà di queste persone ci avevano messo praticamente il Paese nelle mani."



"Farneticazioni", ha detto il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che smentisce anche l'ipotesi circolata in alcuni ambienti sugli "arresti a orologeria", fatti cioè proprio dopo le insinuazioni di Spatuzza.

"E' un risultato che deve riempire di gioia tutti gli Italiani onesti e credo faccia giustizia delle farneticazioni di questi giorni sul Governo e la mafia. Negli ultimi 50 anni nessun Governo ha fatto di più di questo nella lotta contro la criminalità organizzata".
Anche il Premier Silvio Berlusconi esprime grande soddisfazione per gli arresti dei due esponenti di Cosa Nostra, e ringrazia le forze dell'ordine.
"Queste due brillantissime operazioni sono una risposta anche a tutte le calunnie a me e al Governo da parte di persone irresponsabili che con il loro agire non fanno che gettare fango sulla nostra immagine internazionale"- dichiara il Presidente del Consiglio.


Adesso rimane da assicurare alla giustizia il superlatitante Matteo Messina Denaro, considerato il numero 1 di Cosa Nostra. Frattanto, venerdì 11 Dicembre è prevista nel corso del processo Dell'Utri la deposizione dei fratelli Graviano. E se, sulla scia della coincidenza verificatasi in precedenza, si verificasse un'altra coincidenza con cattura eccellente di Messina Denaro, magari proprio giorno 12 Dicembre o giù di lì?...


Milano- Palermo andata e ritorno...

sabato 5 dicembre 2009

5-8 Dicembre: la Fitetrec-Ante sceglie Piazza Armerina come sede del 2° "Equiraduno Nazionale d'Inverno"




Piazza Armerina dal 5 all'8 Dicembre sarà la sede del 2° "Equiraduno Nazionale d'Inverno". Il prestigioso evento, patrocinato dal Comune di Piazza Armerina ed organizzato dalla Fitetrec-Ante, all'insegna della riscoperta del territorio e della tradizione, testimonia come il turismo equestre non si fermi durante l'inverno. Dopo il grande successo del 1° "Equiraduno Nazionale d'Inverno" tenutosi in Sardegna, per il secondo evento organizzato dalla Federazione nella stagione fredda è stata scelta la bellissima terra di Sicilia, precisamente la Città di Piazza Armerina, alla scoperta di luoghi in cui la natura è ancora selvaggia ed è pervasa dalla storia e dai miti di un territorio dall'atmosfera particolarmente suggestiva. In particolare, la manifestazione attraverserà parte del territorio della Provincia di Enna, particolarmente vocato per il turismo equestre, percorrendo con i cavalli le antiche trazzere che si snodano tra importanti siti archeologici e mitologici per giungere alfine nella Città dei mosaici.
Viste le premesse, l'evento costituisce sicuramente una grande occasione di efficace promozione dell'immagine di Piazza Armerina.
"Una manifestazione dove il territorio della provincia di Enna, dalla spiccata vocazione per il turismo equestre, mostrerà la sua straordinaria e naturale bellezza" - ha commentato il Sindaco Carmelo Nigrelli nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa.
"Un’ulteriore tassello verso la creazione di un turismo di nicchia che si lega allo sviluppo stabile del nostro territorio completando l’opera di valorizzazione del nostro incredibile patrimonio su cui deve puntare la nostra strategia politica e di mercato” - ha dichiarato il Vicesindaco Teodoro Ribilotta, promotore della manifestazione.
Il clou della manifestazione è previsto nei giorni 7 ed 8 Dicembre, quando i cavalieri partecipanti, dopo avere percorso le tratte di avvicinamento previste, delle passeggiate di circa 90 chilometri ciascuna ("Via delle miniere", "Via del grano", "Via dei Greci"), raggiungeranno il territorio di Piazza Armerina. L’appuntamento è fissato per lunedì 7 Dicembre alle 13.30 presso il centro fieristico della Città di Piazza all'interno della cosiddetta area ex Siace, sita in contrada Bellia, ove si raduneranno i manifestanti che dopo la scuderizzazione dei cavalli ritireranno i gadget e i pass. La mattina successiva, giorno 8 Dicembre, la partenza dall'area ex Siace è fissata intorno alle 9,30 e i cavalieri, dopo avere percorso in corteo le vie della Città e con l'apporto di un intrattenimento musicale popolare e folkloristico, porgeranno il saluto ufficiale alla Città di Piazza Armerina in Piazza Falcone e Borsellino. Per l’occasione saranno coinvolti, oltre al Reparto Ippomontato della Forestale, anche i Reparti a cavallo della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Da sottolineare, come l'intera Provincia di Enna offra delle opportunità di scelte escursionistiche di grande valore culturale. Infatti, seguendo le antiche e suggestive "trazzere" (strade rurali), è possibile raggiungere a cavallo importanti siti archeologici e mitologici quali: la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, i resti dell'antica città di Morgantina nel territorio del Comune di Aidone, gli scavi dell'area di Rossomanno, il Parco minerario di Floristella nei pressi di Valguarnera, il Parco naturale Ronza, il Lago di Pergusa ad Enna.

giovedì 3 dicembre 2009

Oliviero Bhea risponde a Celli



Caro Celli, ho letto con grande interesse la Sua lettera aperta affidata alla prima pagina di Repubblica di lunedì. In essa esorta i Suoi figli, alla lettera il ventitreenne Mattia studente di ingegneria meccanica ma in generale i giovani italiani, a scappare da questo paese ormai insalvabile. Mattia risponde in una nota di agenzia che ci penserà.La lettera ha provocato molte reazioni negative e qualche adesione positiva, e presumo altre ne stanno seguendo mentre scrivo. I motivi per cui “evadere” sono secondo Lei vari e più o meno i soliti. Non starò a ripetere qui quello che in tanti pensiamo e scriviamo dello stato comatoso dell’Italia. Non fa i nomi dei responsabili, forse perché formerebbero una guida telefonica, forse per altri motivi tra cui quello per il quale Le sto scrivendo. Per chi non lo sapesse, preciso che in questo momento Lei è Direttore Generale della pregiatissima Università privata Luiss, un laboratorio per la formazione della nuova classe dirigente del Paese.E’ probabile che, vista la Sua carica e la Sua responsabilità, se con la sentita missiva avesse presentato le Sue dimissioni qualcuno avrebbe apprezzato la Sua coerenza. E stiamo arrivando al punto. Proprio qui, qualche settimana fa, rivolgendomi ai visitatori di questo portale anche ai lettori delle mie righe, citavo Paul Valery e il suo “Quando non si può attaccare il ragionamento si attacca il ragionatore”. Disciplina sportiva assai praticata da noi, e della quale mi dolevo sulla mia pelle. E’ giusto quindi che precisi fin da subito che nel Suo caso non posso davvero scindere ragionamento e ragionatore.Detto altrimenti, per sostenere certe posizioni bisogna avere la faccia per farlo. E più si va avanti (indietro) scivolando per la china italiana, meno si trovano “facce” adatte e inattaccabili. Il potere non solo logora ma sporca. Quindi se ricordo a chi legge che Lei ha avuto importantissimi incarichi manageriali nella sua vita, dall’Omnitel all’Olivetti, dall’Eni all’Enel, alla Rai prima da capo del personale e poi da Direttore Generale (lì ci siamo conosciuti e ho apprezzato il suo impatto romagnolo a base di sigaro e simpatia), poi a Ipse 2000 (rammenta il fallimento e i disoccupati di quell’impresa telefonica?), poi a Unicredit prima della Luiss, è perché siamo quello che siamo stati e anche i ruoli che abbiamo ricoperto.Nel mio libro Italiopoli, edizioni Chiarelettere, c’è un capitolo dedicato a Lei e a uno dei Suoi successori, Flavio Cattaneo, intitolato “La mano destra, la mano sinistra. In tv”, teso a dimostrare documentalmente che i danni che ha fatto Lei da sinistra pur essendo uomo colto e avveduto valgono quelli che ha fatto Cattaneo da destra invece simile a un bravo di Don Rodrigo, cito una Sua intemerata: “Ho sperato di cambiare la Rai, adesso alzo le mani in segno di resa. E’ una Rai in mano ai partiti… La sinistra ci ha fatto più danni della destra. In Rai si pensa solo a come tenersi buona la poltrona”. Lo ha dichiarato Lei l’11 dicembre 2000, ed era ancora, dopo due anni, Direttore Generale della stessa.Domanda: chi lo aveva piazzato lì? Era entrato per concorso? E in tutti gli altri posti con ruoli ripeto rilevanti per una persona di spessore, non aveva/ha avuto bisogno della spinta o della protezione della politica? Perché questo è il paese, ci dice Lei con altre parole nella lettera a Mattia.E dunque tutti i padri che non hanno goduto del Suo (come di tutta la classe dirigente) “scudo” politico? E tutti gli altri figli che non sono nella situazione comunque privilegiata di Mattia? Che ne facciamo? Siamo sicuri che possa partire da Lei una crociata sui mali di quest’Italia? E Lei che ha fatto davvero, quali scelte, quali rinunce, per guarirli, questi mali, oltre che farsi piazzare metaforicamente (????) nella Asl di competenza per dirigerne il funzionamento? E Lei allora il medico che può parlare?C’è differenza tra Lei e - poniamo - Gino Strada tanto per proseguire sulla strada di una metafora reale? Se l’avesse detto Strada sarebbe suonato come un allarme diverso, autentico, più credibile, oppure no? Come legge, non entro nel merito di quello che ha scritto, che temo in questo caso sia tinto differentemente da chi lo scrive, che ha sempre fatto parte di una classe dirigente responsabile della riduzione in questi termini del Paese da cui invita ad andarsene.In tutta la Sua lunga e premiata, meritatamente premiata carriera, davvero Lei si è opposto a questo declino che denuncia per i figli d’Italia? Vogliamo parlare dei padri? E nel caso, chi dovrebbe andar via dall’Italia magari lasciando qui il metaforico bottino, Suo figlio o non piuttosto Lei stesso?Cordialmente Suo O.B.

mercoledì 2 dicembre 2009

Gianfranco Fini: va in onda il fuorionda...


Dopo la diffusione del fuorionda di Fini è sempre più scontro nel Pdl. Il Ministro Claudio Scajola dichiara: "E' fuori dalla linea del partito".


I fatti. Durante un convegno a Pescara il 6 novembre scorso, il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, terza carica dello Stato, critica Silvio Berlusconi e commenta le inchieste sulla mafia che vedrebbero implicato il Cavaliere affermando che si tratta di "una bomba atomica". Non senza avere prima paragonato il Premier ad un Imperatore Romano, che confonde il consenso popolare, che lo legittima a governare il Paese, con una sorta di assorbente immunità totale da ogni autorità di garanzia ( Corte dei Conti, Corte Costituzionale, Presidente della Repubblica, Magistratura, Parlamento e quant'altro). Ma c'è di più. Il Presidente Fini, ieri sera chiamato in causa, telefona in diretta a "Ballarò", rivendicando le sue parole con un esplicito: "Non devo spiegazioni". A quel punto il povero Ministro per i Beni Culturali e Coordinatore del PdL, Sandro Bondi, zittito pesantemente dalle telefonata di Fini, non può che concludere con un laconico: "Sono amareggiato..."

Nonostante il malriuscito tentativo del Ministro Angelino Alfano di gettare acqua sul fuoco, parlando di equivoci da superare, il Ministro per le Attività Produttive, Claudio Scajola, a margine del foro di dialogo tra Italia e Russia, lapidario commenta: "E' fuori dalla linea del partito."

Rassicurazioni sulla tenuta della maggioranza arrivano nientepopodimenochè dalla Gelmini. Ma probabilmente coglie nel segno il Segretario del PD, Pier Luigi Bersani, quando parla di centrodestra in confusione.

Gianfranco Fini sicuramente non è un pivellino della politica. Probabilmente le sue esternazioni, frutto di un'impostazione di fondo oramai vistosamente divergente rispetto alla deriva autarchico-reazionaria del pensiero e dell'azione del Premier, nascono dall'esigenza di prepararsi il campo per un domani che ormai non appare più troppo lontano. Il centrodestra, così come lo abbiamo conosciuto in questi ultimi anni, e cioè come promanazione di un'entità costruita attorno al personaggio Berlusconi forse è davvero arrivato al capolinea?...

martedì 1 dicembre 2009

minareti, campanali , crocefissi



Il referendum svizzero che interdice la costruzione di nuovi minareti esprime, secondo il parere di molti, innanzitutto paura. Ma paura di che cosa, considerato che il minareto – parente prossimo del nostro campanile - altro non è che uno strumento di diffusione del messaggio religioso e di invito alla preghiera? Preghiera e non chiamata alle armi. In Italia la Lega plaude al risultato del referendum e da qualche buontempone (il viceministro Roberto Castelli) viene proposto l’inserimento del crocefisso nel nostro tricolore (come direbbe Ezio Greggio: «‘so ragazzi»). Chiariamo: il minareto e la croce sono simboli religiosi e sono rivolti a chi appartenga a l’una o all’altra religione. Non si tratta di strumenti di potere o di mezzi bellici (anche se c’è chi ne fa tale uso) e si tratta, solo in parte, di manifestazioni di una tradizione culturale. Se svilissimo i segni della fede a semplici espressioni della nostra tradizione o della nostra identità storica, faremmo torto a tutti quelli che in tali segni credono davvero. Chi si vuole appropriare di quei simboli rammenti che l’uomo che fu affisso a quella croce andava dicendo «Vi riconosceranno da come vi amerete» (Gv 13,35) e non da quanti crocefissi avrete appeso. Attenzione, dunque, a costruire sul crocefisso o, per converso, sul minareto, il racconto di una civiltà e la sua istituzionalizzazione. Se questo può contribuire a rafforzare una cultura e darle un senso pubblico, può anche condurre a una sorta di secolarizzazione del significato più profondo della sua ispirazione di fede. Si otterrebbe così l’esatto opposto di ciò che ci si propone: una sorta di mondanizzazione, con pretese di egemonia o con tendenze al vittimismo, della stessa esperienza religiosa.

domenica 29 novembre 2009

Assestamento di bilancio a Piazza Armerina: comunicato stampa del gruppo consiliare del PD


Approvata la manovra di assestamento del bilancio 2009 nel corso del consiglio comunale che si è tenuto domenica 29 novembre. Quasi tutti presenti i consiglieri comunali e inizialmente tutti uniti sul comune senso di responsabilità istituzionale nel garantire all’Ente uno strumento finanziario nel rispetto del patto di stabilità. La seduta ha avuto inizio con forti polemiche dei consiglieri del PdL, Paternicò e Gagliano, che invitavano tutto il centro destra ad abbandonare l’aula criticando la scelta della data di convocazione del consiglio, sottolineando inoltre la necessità di un altro giorno di analisi della manovra per poter presentare eventuali emendamenti. “In conferenza dei capi gruppo abbiamo concordato questa data per evitare imprevisti dell’ultimo momento che avrebbero potuto creare difficoltà all’Ente ed alla collettività – dichiara il gruppo consiliare del PD - non si capisce questo solito atteggiamento del PdL che alle sedute di approvazione del bilancio in prima sessione abbandona l’aula, per essere presenti il giorno dopo ed astenersi”. Ma al culmine della polemica si registra l’attacco frontale del consigliere Paternicò al Consigliere Filetti dell’UDC, presidente della seduta in sostituzione del Presidente Centonze, rimproverandolo per avere convocato la seduta senza il rispetto dei termini minimi. Pertanto tutto il centro destra abbandonava l’aula e il Filetti, rimasto a presiedere il consiglio fino alla fine dei lavori, dava lettura della manovra compreso un emendamento presentato dal consigliere Fioriglio che aveva abbandonato l’aula unendosi alla protesta. “Riconosciamo grande senso di responsabilità politica e morale al consigliere Filetti che, anche sotto l’attacco del PdL, ha svolto il ruolo di garanzia che si addice ad un presidente, mantenendo inoltre il numero legale per lo svolgimento della seduta. Abbiamo respinto l’emendamento che impegnava trentamila euro nel bilancio pluriennale nell’annualità 2010 per dare pubblicità alle sedute del consiglio, in quanto il proponente era assente e nessuno ne ha rappresentato le motivazioni politiche. – conclude il gruppo del PD - Siamo comunque favorevoli affinchè le sedute abbiano una divulgazione pubblica al fine di garantire la trasparenza e la partecipazione ai cittadini, pertanto nel bilancio del 2010 sarà predisposto un apposito capitolo di spesa e, nel frattempo, saranno valutati tutti i mezzi di comunicazione che la tecnologia mette a disposizione dell’utente mirando a quelle scelte che in intermini di economicità ed efficienza garantiranno un servizio efficace a favore dei cittadini”. È stata una seduta consiliare dove sono state registrate troppe contraddizioni all’interno del centro destra, dalla spaccatura fra PdL e UdC, al gruppo degli indipendenti e dell’MPA che hanno seguito a ruota la proposta di abbandonare l’aula pur avendo concertato la data di convocazione del Consiglio, e in ultimo l'istanza avanzata dal PdL che chiede un altro giorno per elaborare eventuali emendamenti, proposta che stride con l’azione solitaria del consigliere Fioriglio che ha trovato il tempo necessario per analizzare la manovra, squisitamente tecnica, presentando un emendamento agli uffici della presidenza e della ragioneria.


GRUPPO CONSILIARE DEL PARTITO DEMOCRATICO

Piazza Armerina: donne femministe o uomini senza argomenti?...

In questi giorni noto con un certo disappunto (misto per certi versi ad un quid di divertimento) che una particolare categoria di genere maschile quando non sa come rispondere alle (giuste o meno) considerazioni di una donna la taccia di femminismo. Non ci sarebbe nulla di cui stupirsi se non fosse che sono cresciuta in una famiglia in cui gli uomini hanno sempre rispettato la dignità della donna e hanno favorito la mia tendenza a volermi affermare come persona e a raggiungere la mia autonomia ed indipendenza. Tuttavia, ancora una volta, mi rendo conto di come il mondo sia vario, di quanti pochi veri uomini degni di questo nome circolino a tutte le latitudini, di come gli ominicchi siano adusi a celare le loro mediocrità e meschinità dietro il paravento del presunto femminismo di ritorno.
Insomma, cara femmina piazzese (non utilizzo il termine "femmina" a caso) torna "a fare la calzetta" (cito espressamente uno stralcio tratto da uno degli interventi più illuminati di un soggetto verosimilmente laureato)...se concordi con la scelta delle strisce blu non è perchè la città è più ordinata e meno caotica ma perchè sei amica del potente di turno...se consideri deprecabile il comportamento di un premier che utilizza la sua carica allo scopo di asservirla alla cancellazione dei suoi problemi giudiziari con leggine ad hoc anticostituzionali ed irragionevoli è perchè sei di parte e giù con i riferimenti ai tuoi parenti, etc...se scrivi sul tema del perchè gli uomini vanno con le trans ecco piombarti addosso offese sul piano personale, etc...ma alla fine il risultato è sempre lo stesso, ogni illuminato intervento del fantomatico e quasi-anonimo professionista della bistrattazione misogina si conclude con la lapidaria affermazione: "Voi femministe siete tutte uguali..."

Vorrei rispondergli: "Eh, sì, dottor Azzeccagarbugli, noi donne emancipate siamo tutte uguali: la nostra dignità è sacra e comprendiamo fino in fondo che è fin troppo facile rispondere ad una donna che non la pensa come lei liquidandola con battutacce medievaleggianti e reazionarie sul suo presunto femminismo..."

Ma preferisco non rispondere alle provocazioni. Dopotutto, ognuno ha gli amici che si merita. E io non ho l'abitudine di interloquire con chi frequenta oscuri strateghi e politicanti da bar...

P.S. se la definizione di femminismo è "la convinzione che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore pre-determinante che modella l'identità sociale o i diritti sociopolitici o economici della persona"...
...basterebbe andare a rileggere l'art. 3 della nostra Costituzione per dichiararsi tutti (uomini o donne non importa) femministi...
Art. 3 della Costituzione
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Che dire? Meno male che i Costituenti non erano misogini...

mercoledì 25 novembre 2009

Buon compleanno, Vasily...


Siccome Maria (a differenza di E.) non mi ha cantato "Happy birthday" me la canto da me...

P.S. però mi ha donato il suo cuore...venerdì scoprirete in che senso...

venerdì 20 novembre 2009

20 novembre: "GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI"


"Dici: è faticoso frequentare i bambini.
Hai ragione.
Aggiungi: perché bisogna mettersi al loro livello,

abbassarsi, scendere, piegarsi, farsi piccoli.
Ti sbagli.
Non è questo l'aspetto più faticoso.
E' piuttosto il fatto di essere costretti ad elevarsi,

fino all'altezza dei loro sentimenti.
Di stiracchiarsi, allungarsi, sollevarsi sulle punte dei piedi.
Per non ferirli"
Janusz Korczac

giovedì 19 novembre 2009

Ma siamo proprio certi di voler bene ai bambini?



Ma siamo proprio certi di voler bene ai bambini? Questo sentimento così frequentemente proclamato, alla luce delle quotidiane violenze perpetrate nei confronti dei piu’ piccoli, mi appare tutt’altro che certo. Qualche esempio?
Più dell'85% dei bambini dai 2 ai 14 anni nel mondo è vittima di una qualche forma di violenza, dalle punizioni corporali alle peggiori forme di abuso;
Nei paesi industrializzati ogni anno il 4% dei bambini sono vittime di violenze fisiche o sessuali, spesso ad opera di familiari;
40 milioni di bambini sono vittime di abuso sessuale: 1 bambina su 4 e 1 bambino su 9 sono stati sessualmente abusati prima dei 18 anni, 2 milioni sono vittime dell'industria del sesso
1,2 milioni di minori vengono trafficati ogni anno e finiscono per essere schiavizzati in lavori pesanti o avviati alla prostituzione;
275 milioni di bambini hanno assistito ad atti di violenza domestica, diventandone spesso a loro volta vittime. Ogni anno vengono assassinati più di 50.000 bambini;
218 milioni di minori devono lavorare per aiutare le loro famiglie d’origine o sopravvivere. 165 milioni fanno lavori pericolosi;
Il 36% circa delle bambine nei Paesi in via di sviluppo si sposano prematuramente, esponendole a rapporti sessuali precoci e a gravidanze a rischio;
Centinaia di migliaia di bambine vengono sottoposte ogni anno a mutilazioni genitali, anche nei paesi industrializzati.
Attualmente in tutto il mondo vivono oltre 70 milioni di ragazze e donne vittime di questa pratica;
Oltre un miliardo di bambini vivono in paesi colpiti da guerre e conflitti;
14,6 milioni di bambini sono profughi, hanno dovuto abbandonare le loro case a causa di un conflitto o di una catastrofe naturale o ambientale, moltissimi di loro non hanno più i genitori;
Circa 250.000 bambini e bambine finiscono tra le fila di gruppi combattenti o diventano baby schiave sessuali a servizio di soldati e guerriglieri;
1 milione di minori sono detenuti in carcere, in alcuni paesi possono anche essere giustiziati con la pena di morte o condannati all'ergastolo;
Ogni anno cresce il numero dei minori che migrano da soli nei paesi industrializzati: nel 2007 in Italia ne sono stati censiti oltre 7.500, si tratta di soggetti estremamente vulnerabili a tratta e sfruttamento;
Solo in Italia tra i 400.000 e i 500.000 bambini sarebbero vittime di sfruttamento sul lavoro.
E allora mi chiedo : che mondo è quello che non si prende più cura dei bambini? Che si interessa a loro come fossero oggetti o star televisive, ma che gira la faccia quando sono lì accanto a te , bisognosi di una parola, dell’intervento di un adulto che si ponga come tale e gli dica: sono con te. E’ un mondo che non nutre speranze. Perché i bambini, che vivranno nel futuro, nel mondo che ci sopravvivrà, sono l’immagine stessa della speranza. Dovremmo averne cura, rispettarli, amarli perchè solo così potremo continuare a coltivare il sogno di un mondo migliore. Al vertice della FAO appena conclusosi a Roma è stato approvato un documento privo di strumenti efficaci per combattere la fame nel mondo che miete vittime soprattutto tra i bambini. Assenti i grandi della terra e c’è una grande delusione tra le ong per la totale assenza di impegni concreti che diano la possibilità di affrontare con politiche e risorse adeguate lo scandalo di un miliardo di esseri umani che soffrono la fame. Forse la speranza non è più viva? Forse la passione per il futuro è diventata fantascienza? Forse quel muscolo che si chiama cuore batte per altro ed è per questo allora che quel bambino lontano da noi o accanto a noi, non ci emoziona più, non ci interessa piu’?
Non finisce però tutto qui. Il fascino della vita nuova è troppo potente e, dunque, li vogliamo anche, i bambini. A carriera costruita, benessere assicurato, li pretendiamo, spesso ad ogni costo, a prezzo di tecnologie anche fredde, e crudeli. Oppure , li teniamo almeno per qualche mese, in affido, per spezzare la nostra solitudine di coppia, o rassicurarci con un gesto generoso e altruista. Oggetti di consumo? A volte è così. Ma il cuore umano è imperscrutabile, e spesso la presenza potente di un bambino apre poi la strada ad altro, alla maturazione di una sensibilità autentica, all’apertura ad una vera speranza. Dobbiamo crederci. Voglio crederci. E’ necessario per la nostra stessa sopravvivenza.


martedì 17 novembre 2009

Strisce blu a Piazza: cronaca di una ricorso annunciato...

Sono partite lunedì le tanto vituperate (da alcuni) strisce blu anche a Piazza Armerina. E' sicuramente prematuro dopo appena due giorni di sperimentazione fare dei bilanci. Ma l'impressione generale è che la città sia più ordinata e il traffico meno caotico. Certamente, ci sono una serie di correttivi da apportare, primo fra tutti l'esigenza di intensificare i controlli nei confronti dei veicoli in divieto di sosta. Della serie: più vigili sguinzagliati per le vie della città...
Tuttavia, abbiamo letto dell'esistenza di un piano di mobilitazione generale di un'associazione locale, ideato da un noto avvocato nonchè collaboratore ed amico fidato di un noto politico autonomista della città dei Mosaici. La notizia, a dir poco sconvolgente, ha scosso profondamente la nostre coscienze. Ma vsdiamo in breve di cosa si tratta. L'avvocato in questione ha avvisato (gentile pensiero da parte sua, non c'è che dire!) il Sindaco Nigrelli della sua volontà di parcheggiare la sua auto sulle strisce blu senza avere esposto il dovuto ticket e, non appena un ausiliario del traffico lo sanzionerà, egli proporrà ricorso contro tale provvedimento sanzionatorio. Vi risparmiamo in questa sede le motivazioni addotte dall'avvocato in questione per spiegare il suo comportamento (spiegazioni che potrete trovare molto -dovrei dire troppo?- dettagliatamente argomentate su qualche noto blog della città dei Mosaici). Tuttavia, sottolineiamo il fatto che l'avvocato di cui sopra consiglia ai cittadini che subiranno una sanzione in casi analoghi di recarsi presso lo studio di altro noto avvocato (probabilmente vicino all'avvocato di cui sopra?), per proporre ricorso avverso i verbali o, in subordine, di rivolgersi all'associazione dell'avvocato di cui sopra per ulteriori chiarimenti. La cosa più buffa dell'intera vicenda è costituita dal fatto che l'avvocato annuncia con un congruo preavviso che parcheggierà giorno 18 a partire dalle 16 in Via Mazzini in attesa della sanzione. A questo proposito: non sarebbe un'idea carina che tutta la Giunta al completo, Sindaco, Vicesindaco, Assessori, il giorno preannunciato posteggiassero le loro auto in Via Mazzini, occupando così tutta l'area in quella strada destinata ai parcheggi a pagamento? E se le loro auto non fossero sufficienti, basterebbe un passaparola tra amici, conoscenti, compagni, parenti e chi più ne ha più ne metta...Più semplice di così...Un momento! Non ci avevo pensato!...e se a quel punto l'avvocato cambiasse in itinere il "campo di battaglia" e si spostasse con la sua auto -che ne so?- per esempio in Piazza Garibaldi?...

Stuprata dal branco una ragazzina di 14 anni a Foggia: arrestati quattro minorenni



L'amore rubato di Luca Barbarossa

La ragazza non immaginava che anche quello fosse l'amore in mezzo all'erba lei tremava sentiva addosso ancora l'odore ;



chissà chi era cosa voleva perché ha ucciso i miei pensieri chissà se un giorno potrò scordare e ritornare quella di ieri ;



la ragazza non immaginava che così forte fosse il dolore passava il vento e lei pregava che non tornassero quelle parole;



adesso muoviti fammi godere se non ti piace puoi anche gridare tanto nessuno potrà sentire tanto nessuno ti potrà salvare



e lei sognava una musica dolce e labbra morbide da accarezzare chiari di luna e onde del mare piccole frasi da sussurrare



e lei sognava un amore profondo unico e grande più grande del mondo come un fiore che è stato spezzato così l'amore le avevan rubato la ragazza non immaginava che così lento fosse il dolore stesa nel prato lei piangeva sulle sue lacrime nasceva il sole



e lei sognava una musica dolce e labbra morbide da accarezzare chiari di luna onde del mare piccole frasi da sussurrare e lei sognava un amore profondo unico e grande più grande del mondo ma il vento adesso le aveva lasciato solo il ricordo di un amore rubato come un fiore che è stato spezzato così l'amore le avevan rubato

venerdì 13 novembre 2009

La legge (non) è uguale per tutti...


Lo strombazzato disegno di legge, definito dagli accoliti del Premier "Legge sui processi brevi" e che, coerentemente con i contenuti suoi propri, ribatterezzeremo in questa sede "Legge sulla prescrizione breve dei reati dei potenti" vìola palesemente, a detta dei più illuminati Costituzionalisti, il principio di eguaglianza sancito solennemente dall'art. 3 della nostra Carta Costituzionale. E così il Silvio nazionale, ancora una volta, tenta la strada della legge ad personam per salvarsi da una probabile condanna sia nel processo Mediaset (frode fiscale e falso in bilancio) che in quello Mills (corruzione in atti giudiziari). Dopo che il cosiddetto Lodo Alfano è stato sonoramente bocciato dalla Corte Costituzionale per la palese violazione sia del principio di eguaglianza (art. 3 Cost.) che di quello relativo alla riserva di legge costituzionale (art. 138 Cost.), il Premier, a causa di tale sentenza non è riuscito nell'intento di bloccare i suoi processi in corso attraverso il Lodo Alfano, cioè questa sorta di pastrocchio blocca processi per le più alte cariche dello Stato, una delle quali, guarda caso, è rivestita proprio dal Silvio nazionale. La Sinistra, pardòn!, i pericolosi comunisti gongolano: il Premier è stato stoppato dalla Consulta!...Ma l'entusiasmo dura poco. Il Mandrake della politica nostrana ha in serbo una nuova magia: la legge sulla prescrizione breve! Gli oscuri comunisti, in preda al panico, si agitano scompostamente, arrivano persino a lanciare in aria il disegno di legge nel luogo sacro della politica nazionale, Palazzo Madama!... "Opposizione maldestra, inefficiente e inefficace!"- direbbe qualcuno...Ma per fortuna l'esercito pidiellino torna ad esibirsi in televisione. Deputati, Senatori, esponenti di spicco del salottismo di destra, portaborse in cerca d'autore, aspiranti galoppini, etc., cercano in tutti i modi di trasformare l'intrasformabile, di mutare l'immutabile, di capovolgere l'incapovolgibile. E così, questa legge (?) che mira a chiudere in fretta e furia i processi del Premier che erano stati sospesi dal Lodo Alfano e che stanno per riprendere dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del Lodo Alfano e che promettono risvolti a dir poco interessanti, viene definita dai soldatini pidiellini come la panacea dei mali della giustizia italiana. Non è più la legge sulla prescrizione breve dei reati, ma diviene la legge sui processi brevi. Pensate: la durata dei processi (penali, civili e amministrativi) non deve superare due anni in primo grado, due in secondo e altri due in Cassazione; altrimenti, se la sentenza non arriva entro i termini stabiliti per ciascuna delle tre fasi, il processo (solo quello penale) si estingue. Una morte penale per prescrizione che potrà valere da subito per i processi in corso, limitatamente al primo grado, se entro due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero non sarà arrivata la sentenza. Una morte penale di cui potranno beneficiare gli incensurati chiamati a rispondere di reati puniti con pene inferiori a 10 anni, eccezion fatta per mafia, terrorismo, delitti di «grave allarme sociale» (rapine, omicidi, estorsioni, etc.), e anche una lunga sfilza di altri delitti, dallo stalking all’incendio, passando attraverso il traffico illecito di rifiuti, fino ad arrivare al gravissimo (almeno secondo mamma Lega) reato di immigrazione clandestina. Ricapitolando: non importa se il crack Parmalat, l'affare Cragnotti, i guai giudiziari di Bassolino, la strage alla Thyssen rischiano di sciogliersi come neve al sole. Non importa se delle storie che hanno significato dolore, morte, disgrazia, perdita di familiari, perdita di risparmi, perdita di fiducia, perdità di dignità, domani saranno cancellati da una spugna. Non importa se le vittime delle nefandezze dei potenti non riceveranno mai nemmeno la consolazione di una sentenza che restituisca ad ogni essere umano, anche povero, anche impotente, anche ultimo tra gli ultimi, la dignità di essere umano. L'importante è che da domani si chiudano il processo Mediaset e il processo Mills. Che il nostro Paese sia totalmente asservito ai problemi giudiziari del suo Premier. Dopotutto, ognuno ha quello che si merita...Con buona pace di quella frase, forse ormai fuori moda o, come si direbbe oggi, "OUT" e cioè: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI...Ma chi l'ha detto?...


giovedì 5 novembre 2009

SEX AND THE TRANS


Negli ultimi giorni, sulla scia del caso Marrazzo, assistiamo alla moltiplicazione di programmi -dibattito su un tema che potremmo sintetizzare con il ricorso alla domanda: "Perchè gli uomini vanno con le trans?..."

Uno stuolo di tuttologi, filosofi, opinionisti, psicoterapeuti, psicanalisti, politici in cerca di notorietà, starlette a caccia di un posto al sole è tutto lì, in televisione, a pontificare sull'annosa questione.

Una teoria parecchio accreditata e che, probabilmente, ha in sè un fondo di verità spiegherebbe il fenomeno del ricorso alle trans con il problema dell'omosessualità irrisolta. In altre parole, gli uomini in questione sceglierebbero di andare con le trans perchè, non riuscendo neanche con sè stessi ad accettare il proprio orientamento sessuale omo, troverebbero nella trans quello che li attira ma con un'apparente effigie femminile. Ieri sera, a conclusione dell'ennesimo dibattito televisivo sul tema, il filosofo Umberto Galimberti ha chiuso con una frase assai emblematica: "Il progresso storicamente è sempre conseguenza della trasgressione alle regole fin lì adottate..." Sottindeva probabilmente l'ipotesi che il fenomeno del ricorso alle trans costituisse una forma piuttosto marcata di trasgressione a dei codici di comportamento consolidati. Io però, partendo dalla tesi prevalente di cui sopra -e che ritengo piuttosto convincente- secondo la quale l'uomo che va con le trans ha un rapporto irrisolto con la propria omosessualità, dissento rispetto all'opinione di Galimberti. Ritengo, infatti, che per un uomo andare con una trans costituisca di per sè la negazione della trasgressione. La vera trasgressione alle regole non è continuare la propria vita "normale" con mogli o compagne e figli, andando a trans quando proprio non ci si riesce più a trattenere. La trasgressione non è andare con un uomo che somiglia esteriormente ad una donna e che ti tranquillizza perchè non sembra neanche a te un uomo. La vera trasgressione non è cercare in un surrogato di donna quello che una donna non ti potrà mai offrire. E, soprattutto, probabilmente la vera trasgressione è avere il coraggio di vivere fino in fondo la propria dimensione anche in un ambito personalissimo e assolutamente privato come quello della sessualità. Certo mi rendo conto che probabilmente la mia chiave di lettura potrà apparire angusta a chi non pensa che il ricorso alle trans sia una risposta ad un'omosessualità irrisolta. Tuttavia, credo che sul tema sia importante continuare a riflettere se è vero, come è vero, che il 40% del mercato della prostituzione è rappresentato dall'offerta trans. Evidentemente, se queste sono le proporzioni del fenomeno, ad un'offerta del 40% deve per forza di cose corrispondere una domanda del 40% o giù di lì. E forse è giunto il momento che in questa Italietta dei giorni nostri ci si cominci a interrogare su tutta una serie di temi, liberandosi delle ipocrisie e dei perbenismi di ritorno. Forse il concetto di femminile e il concetto di maschile tendono a confondersi e sovrapporsi sempre di più? Forse le donne hanno assunto sempre di più connotati maschili? Forse gli uomini hanno sempre più bisogno del contatto con una femminilità caricaturale ormai obsoleta (o forse solo e da sempre proiezione dei desideri più reconditi maschili)? Chi può dirlo?...

martedì 3 novembre 2009

Provincia di Enna: il Piazzese Giuseppe Mattia nominato Assessore


Stamani il piazzese Giuseppe Mattia, attualmente MPA dopo un passato forzista, è stato nominato Assessore provinciale dal Presidente della Provincia regionale di Enna, Giuseppe Monaco. Sostituirà il dimissionario Angelo Moceri, nominato dalla Regione Presidente dell'ERSU di Enna. Le deleghe assegnategli sono: organizzazione del territorio e tutela dell’ambiente, protezione civile, risorse energetiche, valorizzazione aree naturali protette e siti archeologici. E così finalmente alla Provincia regionale di Enna la città di Piazza Armerina può contare su ben tre Assessori. Siamo sicuri del fatto che, dopo l'incisiva azione amministrativa alla Provincia condotta dagli altri due assessori Lantieri (che ricopre anche la carica di Vicepresidente) e Tudisco, che tanti benefici (forse dovremmo dire troppi?) sono riusciti a portare alla propria comunità di provenienza, con la nomina di Mattia, candidato a Sindaco nella tornata elettorale che ha visto vincitore Carmelo Nigrelli, la città di Piazza Armerina può dormire sonni tranquilli. Sarà rappresentata degnamente. Per la prima volta nella sua storia, almeno secondo chiacchere da blog, può contare su tre Assessori in Giunta provinciale. Staremo a vedere...come si dice?...Chi vivrà vedrà...Intanto non ci resta che augurare buon lavoro al neo Assessore Giuseppe Mattia, che ora avrà davanti a sè il difficile compito di dimostrare le sue capacità da amministratore pubblico, dopo averci deliziato con "le battaglie civili"...

lunedì 2 novembre 2009

Grazie Alda....


Il mio passato

Spesso ripeto sottovoce
che si deve vivere di ricordi solo
quando mi sono rimasti pochi giorni.
Quello che e’ passato
e’ come se non ci fosse mai stato.
Il passato e’ un laccio che
stringe la gola alla mia mente
e toglie energie per affrontare il mio presente.
Il passato e’ solo fumo
di chi non ha vissuto.
Quello che ho gia’ visto
non conta piu’ niente.
Il passato ed il futuro
non sono realta’ ma solo effimere illusioni.
Devo liberarmi del tempo
e vivere il presente giacche’ non esiste altro tempo
che questo meraviglioso istante.
Alda Merini
La poetessa Alda Merini, 78 anni, è morta ieri nell'ospedale San Paolo di Milano.
Aveva iniziato a comporre liriche a 16 anni. Entrò in contatto con il mondo letterario grazie alla cugina di Ada Negri, Silvana Rovelli, che sottopose alcune sue poesie ad Angelo Romanò che, a sua volta, le fece leggere a Giacinto Spagnoletti, considerato il suo scopritore. La sua prima raccolta fu "La presenza di Orfeo" che, pubblicata nel 1953, ottenne grande successo di critica. Il suo capolavoro è considerato unanimamente "La Terra Santa", per il quale le fu conferito nel 1993 il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale per la Poesia. Nel 1996 era stata proposta per il Nobel per la Letteratura dall'Academie Francaise. La sua opera poetica, sicuramente una delle più grandi e interessanti del panorama novecentesco italiano, è permeata dalle grandi contraddizioni e dai grandi temi che hanno attraversato la sua vita: amore, passione, sofferenza, religione. Molto presente il tema della malattia mentale, che la poetessa durante la sua vita ha conosciuto direttamente sulla sua pelle. Raccontava spesso dell'esperienza dell'internamento in manicomio: «Mi hanno fatto degli elettroshock e ho perso temporaneamente i contatti con la realtà». Iniziò nel 1965, quando venne internata al manicomio Paolo Pini dal quale uscì solo nel '72, a parte brevi periodi a casa nel corso dei quali nasceranno altre tre figlie, dopo la prima nata nel 1961 dal matrimonio con Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie a Milano, sposato nel 1953. FemminilMente rende omaggio a questa grande figura di donna del Novecento, donna che ha conosciuto grandi sofferenze ma che attraverso la sua poesia è riuscita ad esprimere la sua ricchezza interiore ed è riuscita nell'intento di regalare a noi donne (e non solo) dei meravigliosi istanti. Grazie Alda....

giovedì 29 ottobre 2009

Istituzione del Centro Commerciale Naturale "Il Mosaico" a Piazza Armerina: presa d'atto del Consiglio comunale

Piazza Armerina, 28/10/2009 ore 18,00 circa. Ieri pomeriggio al Consiglio comunale di Piazza Armerina è stata votata all'unanimità la presa d'atto dell'istituzione del Centro commerciale naturale "Il Mosaico", forse uno dei passaggi più importanti finora consumati dall'Amministrazione Nigrelli dal suo insediamento ad oggi. Infatti, i Centri commerciali naturali, costituiscono un nuovo modo di approcciarsi in chiave di sviluppo virtuoso delle attività commerciali e artigianali presenti nei centri delle città più evolute e di maggiore rilievo turistico-culturale. Questo strumento individuato dalle leggi nazionali e regionali vigenti costituisce infatti un'alternativa meno asettica al proliferare dei cosiddetti grandi centri commerciali o centri di grande distribuzione, i quali presentano sicuramente dei vantaggi per il consumatore ma anche degli svantaggi evidenti sia per lo stesso consumatore che per lo sviluppo delle piccole attività artigianali e commerciali, che rappresentano da sempre il tessuto socio-economico preponderante dell'economia del nostro Paese Italia. Tra l'altro, a Piazza Armerina questa istituzione rappresenta un tassello fondamentale del mosaico generale che vede nel centro storico la rinascita e lo sviluppo dell'economia piazzese, affiancando a questa sorta di consorzio tra pubblico e privato una serie di attrattori culturali già esistenti o di prossima apertura e/o riapertura (Pinacoteca, Casa della cultura, Museo Trigona, Centro espositivo Monteprestami, Museo Diocesano, etc) nonchè la prossima istituzione di ZTL (Zone a Traffico Limitato) supportate da nuovi parcheggi e altri servizi, la creazione e il rafforzamento delle iniziative culturali nella zona (sull'esempio dell'esperimento dei "Weekend di arte e gusto" dello scorso autunno-inverno).


Pensavo tra me e me tutte queste cose mentre assistevo da spettatrice al Consiglio comunale di ieri, quando un cittadino, spettatore come me, mi si è avvicinato e mi ha chiesto: "Si può sapere perchè una cosa così importante come l'istituzione del Centro Commerciale Naturale noi Piazzesi riusciamo a farla passare in sordina? Nella città di Enna ad esempio su questo tema si è pure dimesso l'Assessore al ramo...Non capisco perchè a Piazza riusciamo solo a parlare (spesso a sproposito) di sciocchezze e a sbranarci tra di noi...Tu che ne pensi?..."

Ed io non ho saputo cosa rispondergli...

mercoledì 28 ottobre 2009

Primarie PD: Maria Grasso unica piazzese eletta all'Assemblea Regionale del PD


COMUNICATO STAMPA


Piazza Armerina- Maria Grasso è l'unica piazzese ad essere stata eletta all'Assemblea Regionale del PD, che si insedierà nei prossimi giorni e che avrà come primo e delicato compito quello di eleggere il Segretario regionale del PD, dato che nessuno dei tre candidati alla Segreteria regionale (Lupo, Lumia, Mattarella) ha superato in prima istanza il 50% dei consensi.



A seguito della diffusione dei dati ufficiali delle Primarie del PD, il Coordinamento del Comitato della lista "Con Bersani Mattarella 09" di Piazza Armerina esprime grande soddisfazione per l'elezione di Maria Grasso e per il grande successo ottenuto dalle due liste, sia al Regionale che al Nazionale. Infatti, la lista "Con Bersani 09" è la prima lista cittadina classificatasi per le Primarie nazionali avendo totalizzato ben 273 preferenze, la lista "Con Bersani Mattarella 09" è la prima lista cittadina classificatasi per le Primarie regionali avendo totalizzato ben 225 preferenze.


Evidentemente, dietro il successo delle due liste, classificatesi prime in città, vi è la scelta dei tanti elettori piazzesi che, votandole, hanno riconosciuto nella mozione Bersani-Mattarella un progetto serio, credibile e concreto di costruzione del PD nazionale e siciliano in alternativa al governo di centrodestra, e nella candidata Maria Grasso una valida rappresentante delle istanze del PD locale.




Le Primarie del PD sono state un momento di grande partecipazione democratica anche a Piazza Armerina, dove si sono recati a votare circa 900 elettori.


Coordinamento del Comitato della lista "Con Bersani Mattarella 09" di Piazza Armerina



martedì 27 ottobre 2009

Primarie PD ad Enna: affermazione di Bersani

Netta affermazione di Pier Luigi Bersani nelle Primarie del PD di Enna e Provincia, il quale si attesta su una percentuale del 53,14 per cento e con una punta massima del 61,61 nel capoluogo. I dati sull'affluenza appaiono confortanti per il PD provinciale, in chiave di rilancio dell'azione del partito e in alternativa al governo provinciale di centrodestra che, oltretutto, nelle ultime settimane sta attraversando dei momenti difficili. Sono andati a votare infatti ben 16.100 elettori (con un incremento in termini di percentuale pari a circa il 35 per cento rispetto alle Primarie del 2007 che videro l'affermazione di Veltroni, quando votarono 11.900 elettori). Fin dalla mattinata di domenica segnali in tal senso in tutta la provincia, con file ai seggi a partire dal pomeriggio. Affermazione di Bersani in 15 comuni su 20, con Franceschini che ha vinto soltanto nei comuni di Agira, Assoro, Barrafranca, Centuripe e Nissoria. Bersani ha totalizzato 8521 preferenze, pari al 53,14 per cento, Franceschini 6980 preferenze, pari al 43,53 per cento, Marino 531 preferenze, pari al 3,31 per cento. Ad Enna Bersani ha totalizzato 1698 preferenze, pari al 61,61 per cento, Franceschini 901, pari al 32,69 per cento, Marino 157, pari al 5,7 per cento. A Piazza Armerina Bersani ha ottenuto 421 voti, Dario Franceschini 343, Ignazio Marino si è attestato a 119. Sempre a Piazza Armerina, per la segreteria regionale, affermazione di Beppe Lumia con 354 voti, seguito da Bernardo Mattarella con 273 preferenze e Giuseppe Lupo con 262. Il dato piazzese relativo alla segreteria regionale risente verosimilmente dell'incisiva azione elettorale compiuta dal comitato locale per Lumia, guidato dall'imprenditore piazzese Francesco Ferrara.

lunedì 26 ottobre 2009

Caso Marrazzo: the untouchables...


Ciò che più mi ha stranizzato del caso Marrazzo e che, probabilmente, potremmo applicare anche al caso Berlusconi è il compimento di azioni imprudenti al di là di ogni limite, altamente sconclusionate e assolutamente fuori da ogni logica. Mi chiedo se siamo arrivati al punto in cui gli uomini che ci governano, senza distinzione di area politica di riferimento, abbiano perso completamente il contatto con la vita, con la realtà e con i comportamenti concludenti in società. Forse si sentono forti, intangibili, incolpibili fino al punto di potere utilizzare aerei al servizio della collettività, residenze ufficiali o auto blu per gli "usi" meno consoni?...
Lungi da me un discorso bacchettone e /o moralizzatore. Ma cari politici, siete proprio sicuri di tenere alla vostra privacy o alla tenuta del decoro della vostra famiglia come dite?...

Nasce "Il Mosaico", il Centro Commerciale Naturale di Piazza Armerina


Comunicato stampa

In dirittura di arrivo il Centro Commerciale Naturale. Si chiamerà “Il Mosaico”.

Il Sindaco Carmelo Nigrelli e l’Assessore alle Attività Produttive Teodoro Ribilotta esprimono soddisfazione per il raggiunto accordo con i commercianti del Centro Storico per l’istituzione del “Centro Commerciale Naturale”.

Il “Centro Commerciale Naturale” è una iniziativa dall'Assessorato Regionale alla Cooperazione e al Commercio, che, con decreto attuativo del 9 aprile scorso ha disposto, su proposta e tramite i sindaci interessati, di promuovere la costituzione e l'attività dei centri commerciali naturali e che l’Amministrazione Nigrelli ha prontamente recepito.

Già da diversi mesi l’Assessore alle Attività Produttive ha condotto una capillare campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema della istituzione dei centri, organizzando una serie di incontri con commercianti, artigiani e titolari del comparto ricettivo del centro storico cittadino.

La costituzione di tali centri è finalizzata ad accrescere l'immagine e l'accessibilità nei centri storici e negli ambiti urbani a vocazione turistica.

La Giunta Comunale di Piazza, con deliberazione dei giorni scorsi proposta dall’Assessore Ribilotta, ha preso atto del protocollo di intenti, siglato dalle rappresentanze sindacali di artigiani e commercianti e dall’Amministrazione, con il quale vengono fissati gli obiettivi ed i criteri per l’operatività del Centro Commerciale Naturale, individuando quale ambito territoriale il centro storico del Comune di Piazza Armerina.

Il Centro Commerciale Naturale, che si chiamerà “Il Mosaico”, attraverso l’aggregazione tra gli operatori si prefigge lo scopo di organizzare e proporre un sistema locale di offerta commerciale articolato ed integrato rivolto a residenti e turisti. Ciò contribuirà a valorizzare l’area del Centro Storico e tutte le attività produttive, commerciali e culturali che in esso gravitano.
Questi i punti salienti dello studio di fattibilità che sarà presentato all’Assessorato Regionale Competente con la richiesta di accreditamento: accrescere la qualità dell’offerta globale dell’area, con particolare attenzione nei confronti della clientela, costituendo una valida e piacevole alternativa ai moderni ma a volte asettici centri commerciali; riqualificare l’arredo urbano attraverso la sinergia tra intervento pubblico e privato; collegare tra di loro le diverse tipologie di operatori economici dell’area (settore commerciale, ristorazione, ricettività turistica, trasporti, agricoltura di qualità e artigianato tradizionale); ridurre i costi individualmente sostenuti per la comunicazione e la promozione dei propri prodotti; elaborare regolamenti per i vari settori produttivi coinvolti, al fine di fissare gli standard di qualità, nell’interesse delle stesse imprese aderenti e dei consumatori.; creare un infopoint per facilitare la diffusione delle iniziative legate al CCN, ecc.
Le vie coinvolte nell’iniziativa sono: Via Mazzini, Via Garibaldi, Via Marconi, Via Cavour, P.zza Duomo, Via Floresta, Via V. Emanuele, P.zza Garibaldi, Via Umberto, Via B. Camerata, discesa S. Stefano, Via E. Catalano, Via Dott. S. La Malfa, Via Roma.

Il Comune potrà concedere l’uso di locali comunali che ricadano nel perimetro territoriale del centro commerciale naturale per agevolare e promuovere le attività del Centro, sostenendone economicamente l’istituzione e dichiarandosi disponibile a far parte del costituendo consorzio come socio sovventore.



Staff del Sindaco

Primarie PD: i risultati di Piazza Armerina


Segretario Nazionale:

Bersani 421

Franceschini 343

Marino 119



Segretario Regionale:

Lumia 354

Mattarella 273

Lupo 262

giovedì 22 ottobre 2009

Primarie PD 2009: Maria Grasso candidata all'Assemblea regionale del partito

Comunicato stampa del Comitato "con Bersani Mattarella 09" di Piazza Armerina




Piazza Armerina- Primarie 2009 del PD: importante riconoscimento dopo anni di battaglie politiche e sociali per Maria Grasso, dirigente del PD locale. Il suo nominativo è stato inserito ai primissimi posti tra i candidati all’Assemblea regionale del PD siciliano, cioè l’organismo di direzione politica del partito a livello regionale. Infatti, nel collegio 2, comprendente le provincie di Enna e Caltanissetta, per l’elezione dell’Assemblea regionale e del Segretario regionale del PD (scheda rosa), ad ogni lista facente capo a ciascun candidato a Segretario è collegato un elenco composto da 18 dirigenti e Maria Grasso è l’unico esponente di spicco del PD piazzese, anche e soprattutto in virtù della sua lunga militanza ed esperienza politica, a trovarsi in una posizione utile per la sua elezione (4° posto), e precisamente nella lista “con Bersani Mattarella 09”, collegata al candidato a Segretario regionale Bernardo Mattarella.

“Sono onorata – esordisce Maria Grasso- di essere stata scelta dal gruppo dirigente provinciale che sostiene la mozione Bersani-Mattarella come dirigente candidata a rappresentare le istanze degli elettori del PD della città di Piazza Armerina e della Provincia di Enna a livello regionale. Spero, con l’aiuto di tanti miei concittadini e concittadine, che domenica 25 ottobre si recheranno a votare per scegliere il Segretario nazionale e regionale del PD, di riuscire a raggiungere tale traguardo.”

“Ricordo a tutti- continua- che le Primarie 2009 si terranno domenica prossima (25 ottobre) nell’intero territorio nazionale e saranno aperte a tutti gli elettori anche se non iscritti al PD che, muniti di tessera elettorale e documento di riconoscimento, vorranno esprimere la propria preferenza per la guida del partito. Le operazioni di voto avranno luogo dalle ore 7.00 alle ore 20.00, nei 2 seggi cittadini allestiti presso il Teatro Garibaldi (dalla sezione n. 1 alla sez. n. 15, compreso il seggio speciale riservato a tutti i cittadini che abbiano compiuto 16 anni, extracomunitari con permesso di soggiorno, studenti e lavoratori fuori sede) e presso l’Hotel Selene (dalla sez. n. 16 alla n. 28).”

“Infine – conclude Maria Grasso- vorrei ricordare che non è previsto il voto di preferenza, per cui è sufficiente barrare il riquadro della lista “con Bersani Mattarella 09” (scheda rosa) e il riquadro della lista “con Bersani 09” (scheda azzurra).”

Il Comitato locale “con Bersani Mattarella 09” ricorda che ad ogni elettore sul territorio nazionale è richiesto un contributo di 2 euro.

Contatti: conbersanimattarella09@yahoo.it


Il Coordinamento del Comitato locale “con Bersani Mattarella 09”

martedì 20 ottobre 2009

Lettera aperta a Brunetta...


"Ricette del secolo scorso. Tornare indietro non risolve i problemi". Replica così il Ministro della Funzione Pubblica Brunetta alla svolta del Ministro dell'Economia Tremonti che ieri ha evidenziato l'importanza del posto fisso per costruire un progetto di vita. Il Tremonti che non conoscevamo applaudito dai sindacati. Dall'opposizione, critico il Pd, che liquida il Ministro dell'Economia con una nota laconica: "Cominci ad assicurare un lavoro ai precari della scuola..."


Brunetta, non me ne volere, ma proprio te le cerchi! Finalmente il tuo collega, reale responsabile dei tagli indiscriminati ed indifferenziati a Sanità pubblica, Scuola pubblica, Ricerca e Università pubblica, etc., viene folgorato sulla via di Damasco e plaude ad un'idea di essere umano al quale non venga tolta la facoltà di avviare un progetto di vita senza il cappio al collo della precarietà a vita...e tu che cosa gli rispondi?..."Ricette del secolo scorso?..." No Brunetta no, tu proprio non vuoi capire!...Forse tu non lo sai, ma il secolo scorso non è poi stato troppo brutto, a parte la discesa in campo politico di Sua Emittenza. E' stato un secolo di guerre, di scontri duri, di dittature. Ma è stato anche il secolo in cui i popoli sono riusciti a liberarsi delle dittature, in cui è nata la nostra Costituzione, in cui dopo la guerra c'è stata la ricostruzione con le speranze e il boom economico a seguire. E' stato anche il secolo in cui le persone anche se avevano un lavoro modesto sapevano in cuor loro che nessuno le avrebbe derubate della dignità e della certezza di potere mantenere le proprie famiglie con quello stesso lavoro modesto. La precarietà, caro Ministro Brunetta, uccide le speranze, fagocita i sogni, sbrana i progetti, rende impossibile la vita a milioni di persone del tuo Paese costrette a recitare sempre più spesso anche oltre i 40 anni di età il ruolo di GIOVANI. Lo so che non puoi o non vuoi capire, probabilmente anche se tu avessi dei figli, sarebbero gli ultimi a dovere subire le angoscie della nostra generazione. La precarietà nel lavoro non si ferma a quel settore, ma diventa una condanna che si trasmette a sutti i settori della propria vita. Diventa precarietà psicologica, emotiva, sociale, affettiva, familiare, sentimentale. Dire una parola a favore del posto fisso forse non farà guadagnare a Tremonti il Paradiso. Ma, per una volta, caro Brunetta, consentimi di dirti che il tuo amico Giulio è riuscito a sembrarmi persino meno antipatico di te. E scusate se è poco...

lunedì 19 ottobre 2009

I nuovi mostri


Piazza Armerina, sabato 17 ore 12,05: fila di auto davanti all'Istituto Tecnico Industriale. Sul lato destro della strada un ragazzo con le stampelle tenta invano di attraversare. Nessuno si ferma. Conto 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 auto. Ma tutti tirano dritto, presi dai loro affari urgenti... Alla fine una signora si ferma e lo lascia passare. E così mi accorgo che il ragazzo non è semplicemente un ragazzo con le stampelle. E' un ragazzo senza un piede. E penso: come siamo diventati...

Negli anni '60 avrei citato "I mostri" di Risi. Ma oggi forse non è il caso di fare citazioni. In una città in cui tutti sono l'un contro l'altro armati, in cui si attacca chiunque e su tutto, in cui i preti le mandano a dire ai politici su internet, in cui a questo proposito qualcuno scrive a ragion veduta che se vuoi andare a pregare in chiesa il tuo problema non è pagare il ticket del parcheggio ma riuscire a trovare il portone aperto, in cui si riesce a trovare il marcio anche laddove del marcio non c'è neanche l'ombra, in cui chiunque si improvvisa esperto-tuttologo-opinionista-stratega, in cui si è perso l'orgoglio di appartenenza alla comunità, in cui l'educazione, la civiltà e la cultura vengono derise quotidianamente perchè considerate degli inutili fardelli di cui liberarsi, penso con nostalgia a come eravamo...
Anche se non ho vissuto quei tempi, qualche giorno fa mi ci sono tuffata in quelle atmosfere grazie al film di Tornatore, "Baarìa". Ho rivisto i Siciliani, poveri al limite della miseria, ma con un cuore grande così. Questi Siciliani onesti, disgraziati fino all'inverosimile, senza cibo ma con una dignità che oggi non si ritrova più e con il senso dell'accoglienza e del dono di sè che non si riesce neanche a raccontare. Sabato alle 12,05 davanti allo spettacolo di totale inciviltà e insensibilità rappresentato dal comportamento degli automobilisti -eccettuata la signora di cui sopra- mi sono vergognata...