venerdì 31 luglio 2009

“Dalle profonde acque affiorò l'isola di Rodi, figlia di Venere, dea dell'amore, per diventare la sposa del Sole...”





PER DIAGORAS DI RODI, PUGILE

Come chi da mano generosa un calice
ribollente di rugiada di vite
in dono porga
al giovane sposo – l’alzava brindando
da casa a casa massiccio d’oro, vertice dei beni:
lo splendore della festa
e il genero onora, tra gli amici
presenti lo fa invidiato per nozze concordi -,

anch’io nettare distillato, omaggio delle Muse,
ai vincitori invio dolce frutto della mente,
e m’ingrazio
chi in Olimpia e in Pito
prevalse. Felice chi parole di lode avvolgono:
ora l’uno ora l’altro protegge
la Grazia feconda, spesso,
con cetra soave e flauto di mille voci.

Pindaro

1 commento:

SARO FALSAPERLA ha detto...

STAMANI HO AVUTO IL GRANDE ONORE E PIACERE DI CONOSCERE PERSONALMENTE UNA DELLE DUE SIBILLE, LA PIU' PICCOLA, COME ETA' ANAGRAFICA S'INTENDE, ALLA QUALE VANNO I MIEI COMPLIMENTI.

Saro Falsaperla