venerdì 13 novembre 2009

La legge (non) è uguale per tutti...


Lo strombazzato disegno di legge, definito dagli accoliti del Premier "Legge sui processi brevi" e che, coerentemente con i contenuti suoi propri, ribatterezzeremo in questa sede "Legge sulla prescrizione breve dei reati dei potenti" vìola palesemente, a detta dei più illuminati Costituzionalisti, il principio di eguaglianza sancito solennemente dall'art. 3 della nostra Carta Costituzionale. E così il Silvio nazionale, ancora una volta, tenta la strada della legge ad personam per salvarsi da una probabile condanna sia nel processo Mediaset (frode fiscale e falso in bilancio) che in quello Mills (corruzione in atti giudiziari). Dopo che il cosiddetto Lodo Alfano è stato sonoramente bocciato dalla Corte Costituzionale per la palese violazione sia del principio di eguaglianza (art. 3 Cost.) che di quello relativo alla riserva di legge costituzionale (art. 138 Cost.), il Premier, a causa di tale sentenza non è riuscito nell'intento di bloccare i suoi processi in corso attraverso il Lodo Alfano, cioè questa sorta di pastrocchio blocca processi per le più alte cariche dello Stato, una delle quali, guarda caso, è rivestita proprio dal Silvio nazionale. La Sinistra, pardòn!, i pericolosi comunisti gongolano: il Premier è stato stoppato dalla Consulta!...Ma l'entusiasmo dura poco. Il Mandrake della politica nostrana ha in serbo una nuova magia: la legge sulla prescrizione breve! Gli oscuri comunisti, in preda al panico, si agitano scompostamente, arrivano persino a lanciare in aria il disegno di legge nel luogo sacro della politica nazionale, Palazzo Madama!... "Opposizione maldestra, inefficiente e inefficace!"- direbbe qualcuno...Ma per fortuna l'esercito pidiellino torna ad esibirsi in televisione. Deputati, Senatori, esponenti di spicco del salottismo di destra, portaborse in cerca d'autore, aspiranti galoppini, etc., cercano in tutti i modi di trasformare l'intrasformabile, di mutare l'immutabile, di capovolgere l'incapovolgibile. E così, questa legge (?) che mira a chiudere in fretta e furia i processi del Premier che erano stati sospesi dal Lodo Alfano e che stanno per riprendere dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del Lodo Alfano e che promettono risvolti a dir poco interessanti, viene definita dai soldatini pidiellini come la panacea dei mali della giustizia italiana. Non è più la legge sulla prescrizione breve dei reati, ma diviene la legge sui processi brevi. Pensate: la durata dei processi (penali, civili e amministrativi) non deve superare due anni in primo grado, due in secondo e altri due in Cassazione; altrimenti, se la sentenza non arriva entro i termini stabiliti per ciascuna delle tre fasi, il processo (solo quello penale) si estingue. Una morte penale per prescrizione che potrà valere da subito per i processi in corso, limitatamente al primo grado, se entro due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero non sarà arrivata la sentenza. Una morte penale di cui potranno beneficiare gli incensurati chiamati a rispondere di reati puniti con pene inferiori a 10 anni, eccezion fatta per mafia, terrorismo, delitti di «grave allarme sociale» (rapine, omicidi, estorsioni, etc.), e anche una lunga sfilza di altri delitti, dallo stalking all’incendio, passando attraverso il traffico illecito di rifiuti, fino ad arrivare al gravissimo (almeno secondo mamma Lega) reato di immigrazione clandestina. Ricapitolando: non importa se il crack Parmalat, l'affare Cragnotti, i guai giudiziari di Bassolino, la strage alla Thyssen rischiano di sciogliersi come neve al sole. Non importa se delle storie che hanno significato dolore, morte, disgrazia, perdita di familiari, perdita di risparmi, perdita di fiducia, perdità di dignità, domani saranno cancellati da una spugna. Non importa se le vittime delle nefandezze dei potenti non riceveranno mai nemmeno la consolazione di una sentenza che restituisca ad ogni essere umano, anche povero, anche impotente, anche ultimo tra gli ultimi, la dignità di essere umano. L'importante è che da domani si chiudano il processo Mediaset e il processo Mills. Che il nostro Paese sia totalmente asservito ai problemi giudiziari del suo Premier. Dopotutto, ognuno ha quello che si merita...Con buona pace di quella frase, forse ormai fuori moda o, come si direbbe oggi, "OUT" e cioè: LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI...Ma chi l'ha detto?...


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