giovedì 5 novembre 2009

SEX AND THE TRANS


Negli ultimi giorni, sulla scia del caso Marrazzo, assistiamo alla moltiplicazione di programmi -dibattito su un tema che potremmo sintetizzare con il ricorso alla domanda: "Perchè gli uomini vanno con le trans?..."

Uno stuolo di tuttologi, filosofi, opinionisti, psicoterapeuti, psicanalisti, politici in cerca di notorietà, starlette a caccia di un posto al sole è tutto lì, in televisione, a pontificare sull'annosa questione.

Una teoria parecchio accreditata e che, probabilmente, ha in sè un fondo di verità spiegherebbe il fenomeno del ricorso alle trans con il problema dell'omosessualità irrisolta. In altre parole, gli uomini in questione sceglierebbero di andare con le trans perchè, non riuscendo neanche con sè stessi ad accettare il proprio orientamento sessuale omo, troverebbero nella trans quello che li attira ma con un'apparente effigie femminile. Ieri sera, a conclusione dell'ennesimo dibattito televisivo sul tema, il filosofo Umberto Galimberti ha chiuso con una frase assai emblematica: "Il progresso storicamente è sempre conseguenza della trasgressione alle regole fin lì adottate..." Sottindeva probabilmente l'ipotesi che il fenomeno del ricorso alle trans costituisse una forma piuttosto marcata di trasgressione a dei codici di comportamento consolidati. Io però, partendo dalla tesi prevalente di cui sopra -e che ritengo piuttosto convincente- secondo la quale l'uomo che va con le trans ha un rapporto irrisolto con la propria omosessualità, dissento rispetto all'opinione di Galimberti. Ritengo, infatti, che per un uomo andare con una trans costituisca di per sè la negazione della trasgressione. La vera trasgressione alle regole non è continuare la propria vita "normale" con mogli o compagne e figli, andando a trans quando proprio non ci si riesce più a trattenere. La trasgressione non è andare con un uomo che somiglia esteriormente ad una donna e che ti tranquillizza perchè non sembra neanche a te un uomo. La vera trasgressione non è cercare in un surrogato di donna quello che una donna non ti potrà mai offrire. E, soprattutto, probabilmente la vera trasgressione è avere il coraggio di vivere fino in fondo la propria dimensione anche in un ambito personalissimo e assolutamente privato come quello della sessualità. Certo mi rendo conto che probabilmente la mia chiave di lettura potrà apparire angusta a chi non pensa che il ricorso alle trans sia una risposta ad un'omosessualità irrisolta. Tuttavia, credo che sul tema sia importante continuare a riflettere se è vero, come è vero, che il 40% del mercato della prostituzione è rappresentato dall'offerta trans. Evidentemente, se queste sono le proporzioni del fenomeno, ad un'offerta del 40% deve per forza di cose corrispondere una domanda del 40% o giù di lì. E forse è giunto il momento che in questa Italietta dei giorni nostri ci si cominci a interrogare su tutta una serie di temi, liberandosi delle ipocrisie e dei perbenismi di ritorno. Forse il concetto di femminile e il concetto di maschile tendono a confondersi e sovrapporsi sempre di più? Forse le donne hanno assunto sempre di più connotati maschili? Forse gli uomini hanno sempre più bisogno del contatto con una femminilità caricaturale ormai obsoleta (o forse solo e da sempre proiezione dei desideri più reconditi maschili)? Chi può dirlo?...

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