sabato 12 settembre 2009

C'ERA UNA VOLTA IL CENTRODESTRA...



E' iniziata la cottura finale del "compagno" Fini.

C'è molto Shakespeare nella situazione attuale del Pdl. Dei tre padri fondatori del Polo della Libertà, Berlusconi-Fini-Casini, oggi ne restano solo due ed uno di questi, la terza carica dello Stato, è assediato nel fortino della sua carica istituzionale difeso da pochi fedeli dall'assalto delle truppe cammellate dell'altro.

Tutto ruota intorno alla figura di Silvio Berlusconi, come sempre ormai da 15 anni. In tre hanno iniziato un'avventura, uno ha portato il denaro e le televisioni, un'altro si è ripulito a Fiuggi ed ha portato un partito, il terzo ha portato l'arma finale: il consenso della Chiesa.Insieme ad un alleato spesso infido e riottoso, la Lega, hanno creato un blocco di potere e di consenso che ha s-governato gran parte degli ultimi tre lustri.

Mentre negli altri paesi (pur fra conflitti politici) si è pensato di innovare il paese e la società prescindendo dalla faziosità politica (qualcuno ha visto le autostrade e le ferrovie della vituperata Spagna, oppure le centrali eoliche ed il solare del nord Europa?), qua siamo riusciti ad arricchire chi era già benestante (dati Bankitalia e Istat) e ad ostacolare le donne con problemi di fertilità.Nient'altro, oltre le insopportabili polemiche di troppi urlatori (destra e sinistra).Il federalismo ha creato una voragine nei conti pubblici (vedi anche oggi gli effetti dei derivati sulla finanza locale) nell'attesa che il "federalismo fiscale" li affossi del tutto, o ci porti via la sanità pubblica o le pensioni per ripagarlo.

Nel frattempo Berlusconi si è "mangiato" il Polo delle Libertà e soprattutto i suoi alleati. Casini si è defilato prima di essere inglobato, masticato e digerito ed ora, lontano da tutto tranne che dalla Sicilia, tiene la barca al vento in attesa che la Chiesa torni a gonfiargli le vele.Probabilmente la sua è stata una scelta lungimirante.

Fini ha cercato di resistere, ma la gran parte dei c.d. "colonnelli" di AN si sono mostrati più che lieti di fare i "capitani" per Berlusconi, e così è stato costretto ad accettare di confluire nel PDL.Ma all'onnivoro Berlusconi la figura di Fini fa ombra: il progetto dell'unto del signore è sì quello di prendere il posto di Napolitano, ma con gente fidata alla presidenza del partito (Letta?) e del governo (Tremonti?).

Nella visione berluscocentrica del mondo non c'è posto per Fini, come non ce n'era per Casini.

C'è posto solo per quello che è sempre stato l'alleato più scomodo e indisciplinato, addirittura ribelle: Bossi.

I loro interessi non sono mai confliggenti, i fini che perseguono divergono magnificamente ed i loro costi vengono sopportati da altri (noi tutti, per esempio, come i 3/5 miliardi pagati per tenere artificialmente in vita Alitalia e Malpensa, ambedue in pessima situazione e di fatto in mano agli stranieri).

Si: è grottescamente scespiriana la situazione politica italiana (anche l'attività sessuale del premier sbattuta sulle televisioni di tutto il mondo con l'eccezione dell'Italia!), come se Alvaro Vitali avesse riscritto il Macbeth.

Arrivederci, "compagno" Fini, fra dieci anni verrai rivalutato anche da quello che dovrebbe essere il tuo elettorato... se il sodalizio Ratzinger-Berlusconi dovesse essere sciolto, ovviamente, o se il PD alzasse gli occhi dalla buca nella quale è sprofondato.

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