domenica 27 settembre 2009

CONTA CHE TI PASSA...


Mi permetto di prendere spunto da un'articolo tratto da "L'Espresso" a firma di Marco Damilano dal titolo emblematico "Caos democratico":
"Una gigantesca conta che serve a riequilibrare i pesi interni, soprattutto a livello locale. Mentre a Roma il Pd continua a balbettare politica e a dividersi sui temi che contano. Sulle questioni etiche, per esempio, dove è più forte la passione e scatta puntualmente l'applauso dei militanti alle feste estive e negli incontri congressuali per chi sostiene posizioni nette, il gruppo parlamentare del Senato si presenta in ordine sparso: Dorina Bianchi, franceschiniana, dice sì all'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva Ru486 propugnata dalla destra, la diessina Vittoria Franco quasi la scomunica: "Inopportuna decisione personale non condivisa dalla stragrande maggioranza del gruppo". Sulle alleanze si va in ordine sparso: Franceschini incontra Antonio Di Pietro a pranzo e rinsalda l'asse con Italia dei Valori, con Tonino che sornionamente si tiene alla larga dalla contesa interna ai Democratici, ma in realtà si prepara a far valere il suo peso. E Bersani che corteggia gli amici dell'Udc, il nordico Bruno Tabacci in testa. Con il suo amico Enrico Letta, capogruppo alla Camera in pectore in caso di vittoria dei bersaniani, che si spinge a offrire una sponda perfino a Gianfranco Fini, non si sa mai. Sulle imminenti elezioni regionali su cui il nuovo segretario del Pd, chiunque sia il malcapitato, rischia di giocarsi il posto appena eletto, il centrodestra sta sistemando le caselle più importanti: il Veneto da affidare a un presidente della Lega, il Lazio che potrebbe finire alla pasionaria finiana Renata Polverini, la segretaria dell'Ugl popolare anche a sinistra, la Campania che è nelle mire del sottosegretario all'Economia, il casalese Nicola Cosentino. E il Pd? Aspetta l'esito del congresso per cominciare a discuterne. Con il rischio di arrivare alla vigilia della campagna elettorale con nomi e alleanze ancora tutte per aria. Fanno eccezione le Marche: qui il segretario regionale è già deciso, un candidato unitario, Palmiro Ucchielli, che lavora per il voto di primavera. "Ma da Roma, incredibilmente, ci avevano chiesto di dividerci: servivano candidati in regione per trainare i nomi nazionali", raccontano sbigottiti i marchigiani."

E a Piazza Armerina? Panico democratico! Accuse reciproche, ricorsi accolti-ricorsi respinti, padri contro figli, saggi contro figliocci, interlocutori sempre più inaffidabili, istituzioni che si mettono in lista, istituzioni che si guardano bene dal mettersi in lista, rapporti sul piano personale messi in crisi, strateghi da blog che sputano sentenze su presunti sconfitti e papabili vincitori. Il tutto condito dalle solite passeggiate dei soliti personaggi lungo i soliti bar la domenica mattina. Tutto il resto è noia...anche queste quattro chiacchere su questo blog. Del resto della costruzione di un progetto politico a nessuno gliene può fregare di meno. Forse ha ragione chi sostiene che serviamo solo a fare numero alle riunioni. O forse no. Comunque sia, anche alle nostre latitudini, l'ennesima occasione di confronto democratico si è trasformata nell'ennesimo flop causato dai soliti noti pseudo leader condominiali da strapazzo autoreferenziali. E scusate se è poco. Arrivederci 25 ottobre. Addio politica...




"In politica la stupidità non è un handicap."

Napoleone

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