domenica 20 settembre 2009

Il caso Centonze...

...ovvero "Della libertà di manifestazione del pensiero"...




Leggo in questi ultimi giorni su quotidiani o blog locali che il Sindaco dopo Incardona avrebbe perso anche Centonze. Questa "chicca" giornalistica prenderebbe spunto da una esternazione proprio del Centonze. A questo proposito, mi permetto di dire la mia. Capisco che non si è più abituati alla libera manifestazione del pensiero di ascendenza costituzionale ormai da alcuni anni nel nostro Paese. Ma io ritengo che legittimamente il Presidente del Consiglio Comunale abbia espresso la sua opinione a mezzo stampa relativamente a quelle che lui ritiene (a torto o a ragione) delle manchevolezze nei comportamenti dell'Amministrazione che governa la città. Probabilmente sarebbe stato più prudente esternare in contesti più prettamente politici rispetto agli organi di stampa ma probabilmente il Presidente Centonze sconta da questo punto di vista un approccio, per così dire, più pragmatico e meno politichese alla politica, forse perchè riveste un delicato ruolo istituzionale per la prima volta nella sua vita. Ma tant'è. Io ritengo che abbia legittimamente espresso il suo pensiero. Di qui a farne un fuoriuscito dalla compagine di maggioranza in Consiglio Comunale ce ne corre. Lo stesso Centonze nella dichiarazione di cui sopra ha evidenziato le sue ragioni, sottolineando come il suo intento sia di stimolare un dibattito interno al PD volto a garantire maggiore collegialità, condivisione e democrazia alle scelte dell'Amministrazione da ora in poi. Capisco che a chi ha una logica un pò più, per così dire, da PDL, partito nel quale chi non condivide persino le virgole stabilite dal dux (nel senso di comandante in capo) è meritevole di epurazione, questi concetti di democrazia, libertà di manifestazione del pensiero e similari, possano apparire una sterile operazione accademica di qualche noioso buontempone sinistrorso. Ma per fortuna nel PD forse vi è persino un eccesso di pluralità di visioni, di dichiarazioni polemiche, di distinguo, di prese di distanza. Ce lo siamo sempre detti che questi sono i nostri peggiori difetti, che noi gente di sinistra sappiamo solo confonderci le idee tra di noi con le opinioni troppo spesso dissonanti tra di loro per partito preso, che dovremmo imparare dalle destre, etc. Ma l'unanimismo non alberga dalle nostre parti, purtroppo o per fortuna. Molti di noi -poveri illusi?- credono ancora nella bontà di un progetto, si riconoscono legittimamente in Bersani o Franceschini o chi per loro, senza per questo sentirsi pecorelle di un gregge o soldatini di un generale sponsor provinciale. Voto Bersani, con tutti i distinguo del caso, le divergenze rispetto ai miei referenti politici "naturali" o pseudo tali o nonostante e/o al di là di questi ultimi. Ma se domani Bersani non mi convince più, mi fa incaz., mi delude, io legittimamente posso esternare il mio disappunto. Certo comprendo che se avessi votato Silvio, la situazione sarebbe ben diversa. Oggi sarei stata costretta dalla mia condizione ad avere delle visioni: complotti (?), minacce di golpe da parte di elitè parassitarie (??), stampa e televisioni contro (???)...ma purtroppo o per fortuna confesso di avere votato Veltroni. Non ho visioni. Ho solo un sogno. Ed è legato alla data del 6 ottobre. E i sogni non si rivelano. Altrimenti non si avverano...
Vasily

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Alla luce di quanto esposto mi chiedo: chi fa la politica a piazza e perchè,e, probabilmente la questione si potrebbe rinviare alla provincia, alla regione e così via. però questo è un paese dove ci conosciamo tutti e tutti sappiamo come si coltivano gli orticelli. Se qualcuno dirige ci sentiamo immediatamente autorizzati a fornire dettagliate informazioni su come fare meglio e di più per ottimizzare il raccolto, senza nulla mettere in pratica. L'opposizione, quella che è stata al governo di Piazza nella scorsa legislatura e che ha dato le dimissioni "consegnando la città alla sinistra" come mi ha soffiato nell'orecchio un noto esponente della destra in provincia, e che durante la legislatura ha prodotto una serie di lacunose e fragili azioni che seppure volte al bene della città hanno notoriamente peccato di mancanza di mordente nella realizzazione, adesso, per tramite di trombettieri sfiatati attraverso una inqualificabile stampa on line locale (più che locale di quartiere, più che di quartiere di condominio)pubblica articoletti di stampo infamante, assolutamente privi di contenuti. La famosa querelle sulla violazione del diritto alla privacy non è altro che il pretesto per insulti gratuiti. Il Sindaco e la Giunta ignorano, del resto si vede, la statura è ben altra e non solo fisica. Il Sindaco è alto già di suo, e se li guarda dall'alto in basso è perchè, sinceramente, non se ne può fare a meno.

Ciao Maria e Vasily,
vi voglio bene

Anonimo ha detto...

Qualunque sia la nostra statura e quella di chi ci critica l'atteggiamento di chi guarda dall'alto in basso è un atteggiamento che alla lunga non paga.

Anonimo ha detto...

Era metaforico, ovviamente.

Ciao

Anonimo ha detto...

Ovvio che fosse metaforico. La mia era una critica a quei politici o a quelle alte personalità che usano guardare dall'alto in basso e con sufficienza chi osa valutare il loro operato con occhio critico.
Ciao