giovedì 23 aprile 2009

"L'Italia senza la Sicilia non lascia alcuna immagine nell'anima : qui è la chiave di tutto.

"Sopra la città, per l’ora in cui eravamo, il sole gettava tutti i suoi raggi, in modo che le ombre tenui delle facciate delle case ci stavano di fronte, rischiarate dal riflesso. A destra il Monte Pellegrino, con le sue forme graziose in piena luce…il più bel promontorio del mondo."

( Goethe 1787 – 1830)


"Una primavera splendida come quella che ci ha sorriso stamane al levar del sole, certo non ci è stata mai concessa nella nostra vita mortale. Sull’alto spianato dell’antica roccia giace la Girgenti moderna. Dalle nostre finestre abbiamo contemplato in lungo e in largo il leive declivio della città antica. Il Tempio della Concordia si vede appena spuntare all’estremità meridionale di questo piano tutto verde e tutto fiori."



Questi sono solo alcuni dei commenti annotati da Johann Wolfgang Von Goethe nel suo diario. Parole scritte per trasferire, sulla carta, emozioni e sensazioni provate nel suo viaggio in Sicilia.

Frasi rapide come lampi di luce, impressioni intense ed immediate per colpire la mente ed il cuore. Nulla di artefatto. Tutto nasce dalla sensibilità dell’artista che ritrova nel viaggio la propria identità e nel paesaggio, mai osservato prima, tutti gli elementi di un’arte che lui stesso esprime e che lo hanno reso grande.

Palermo, Cefalù, Monreale, Segesta, Alcamo, Sciacca, Agrigento, Enna , Caltanissetta, Catania, Taormina, Messina, le isole Eolie, luoghi della memoria oggi come ieri, tappe di un itinerario complesso ed articolato attraverso l’intero territorio della Sicilia.


Perchè non far ritornare Goethe in Sicilia? No. Non sono folle. Non c'è nulla di fantascientifico in quello che dico se non l'idea di solleticare nei moderni viaggiatori di tutto il mondo, il gusto del viaggio, cercando di trasmettere le stesse motivazioni che spinsero Goethe in Sicilia.

Un viaggio nella memoria dunque ? Assolutamente no. Un viaggio che dalla memoria trae lo spunto per riscoprire la Sicilia di oggi e anche il nostro territorio , con il cuore e l’animo di ieri e per tutti quei turisti di oggi, che credono nella "qualità emozionale" del viaggio.
La nostra cultura è impressa in ogni pietra, si respira al mare e in montagna, si vive nelle piccole cittadine, nei borghi o nelle campagne, le stesse attraversate da Goethe, cavalcando (con un barile attaccato alla sella). L’itinerario di ieri quindi, raffrontato con quello di oggi, la storia di ieri e quella di oggi, la realtà di ieri e quella di oggi. Una idea per riproporre i territori (anche quelli impropriamente definiti minori) come i nostri . Questa deve essere la sfida dei nostri amministratori per promuovere e rilanciare il turismo. Su questo bisogna lavorare. Un turismo di qualità piu' che di quantità. Un turismo cosidetto di nicchia che si "inventa" itinerai culturali, enogastronomici, naturalistici, storici ( Sulle orme di Ruggero il Normanno per esempio) Facciamo rivivere i nostri borghi con le sagre, i centri storici con gli alberghi diffusi, i nostri castelli, il nostro patrimonio boschivo. Collaboriamo insieme a professionisti del settore perchè ci insegnino a valorizzare quello che abbiamo.. Il resto come sempre avvieme in questa nostra Italia sono solo parole...


1 commento:

SARO FALSAPERLA ha detto...

Quindi non più un viaggio del solo vedere, ma anche un momento per provare emozioni finalizzate a "fermare" il tempo. Si parla di nuovo turismo, di un settore che l'Italia vorrebbe rilanciare ma che per una sua ignara incapacità di comunicazione, umana e di strumenti, frena questa grande spinta opportunistica.Per far cio' occorrono validi e preparati operatori turistici piu' che amministratori.Qualcuno c'è ma non essendo figlio di papa', non conoscendo nessuno,non avendo in paradiso alcuno,svolge in piccolo il lavoro che potrebbe svolgere in grande.

Saro Falsaperla