martedì 23 giugno 2009

Fiabe dal mondo: UNA CORONA PER DUE PRINCIPI

ovvero
Il ricorso secondo Matthias
C’era una volta un Re che aveva due figli: Faustus e Matthias.
Mai due fratelli erano stati così diversi: uno era studioso, colto, serio l’altro, invece, amava passeggiare su e giù per la piazza principale del Reame a parlare con gli amici e a telefoninare per ore e ore. Non gli era mai piaciuto studiare e considerava la cultura un optional.
Un giorno il Re convocò i due figli e disse loro: “ Sono stanco di fare il Re, ho bisogno di riposarmi, per cui ho deciso di abdicare a favore di Faustus."
A queste parole Matthias saltò sù infuriato e disse al padre: “Perché lui e non io?” “ Perché tu – rispose il padre- non ti sei mai occupato delle cose di Stato!”.
“Come no – rispose Matthias- io dello Stato so più cose di te e di Faustus messi insieme. Io conosco il popolo meglio di voi perché sono sempre a contatto con la gente, conosco i loro desideri e i loro bisogni”.
“Basta- tagliò corto il Re- ormai ho deciso” e si ritirò nelle sue stanze.
Ma Matthias, non accettando la decisione del padre, si rivolse all’Imperatore, che lo appoggiò e indisse delle elezioni nel Reame, così che decidesse il popolo.
A fine consultazione il popolo, che conosceva le caratteristiche di entrambi i principi, scelse Faustus che divenne Re.
Grande fu la delusione di Matthias, che si aspettava un aiuto più concreto dall’Imperatore ma, tant’è, non potè fare altro che accettare il risultato della consultazione, per cui amareggiato abbandonò il Reame, vagando su e giù per l’Impero in compagnia solo del suo telefonino.
Era però tale la sua rabbia che, probabilmente mal consigliato, decise di ricorrere, per far ricontare i voti delle elezioni, al Tribunale Alto del Regno che convocatosi, dopo verifica, dichiarò la regolarità della votazione.
Questo rese ancor più arrabbiato e deluso Matthias, che giorno e notte ideava i più complessi complotti nei confronti del fratello e del padre, facendo affiggere su tutti gli alberi del Reame, dai suoi più fidati scagnozzi, bandi e papelli con critiche, le più varie, tendenti a scardinare i delicati e complessi equilibri interni tra il Re Faustus e i suoi Dignitari di Corte più fidati. Su questi bandi e papelli erano incisi il sigillo del suo movimento e la sua effigie, colta nel momento della massima intensità espressiva, espressione che mai nessun suddito del Reame avrebbe potuto lontanamente immaginare che lui potesse assumere. Ma lo sforzo di mantenere quell'espressione così intensa anche nella vita di tutti i giorni, lo sfiancava terribilmente, tanto da deperire a vista d'occhio. Anche Re Faustus soffriva per l'afflizione del fratello e per il rancore che questi covava contro di lui, tanto da piangere spesso sulla spalla del suo più fidato Dignitario di Corte, Theodorus. Alla fine decise di intervenire il buon vecchio padre Re che, impietositosi, chiamò il figlio Re Faustus e gli fece una proposta che quello accettò immediatamente.
Sarebbe stata istituita la “Giornata del Re Matthias” cioè Matthias, un giorno l’anno, sarebbe diventato Re e avrebbe deciso tutto lui.
Richiamato, Matthias accettò con gioia quell’offerta di pace e da allora ogni anno nella giornata a lui dedicata, con la corona in testa, presiedeva il Gran Consiglio del Regno, prendendo tante decisioni importanti e lavorando incessantemente dall’alba alla notte.
Tutte le decisioni da lui prese furono naturalmente sempre annullate il giorno dopo dal fratello Re Faustus, ma questa è un’altra storia….
La cosa importante fu che da quel giorno i due fratelli e il vecchio padre andarono d’accordo e vissero per sempre felici e contenti.


Victoria Bear

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