sabato 6 giugno 2009

Il Bilancio di previsione e la poetica Manzoniana...




...il vero storico e il vero poetico...






Ciò che ha più solleticato la mia fantasia e che mi ha più avvicinato ai bei tempi andati di ben 15 estati fa è stato l'illuminante intervento di un consigliere del Centrodestra ieri sera in aula. Ha parlato infatti della sua personale idea del Bilancio di previsione, da lui definito come un'operazione di "assoluto falso" (SIC) con la seguente motivazione: le entrate sono sempre fittizie e/o sopravvalutate e/o gonfiate e le uscite sono sottovalutate, con il risultato che solo a fine esercizio ci si rende conto della verità...
MIRACOLO! Pensavo di avere sepolto per sempre nella mia memoria sotto miliardi -che dico? trilioni!- di informazioni, nozioni, notazioni, dati, etc. la poetica Manzoniana...e invece eccola lì riaffiorare davanti a me, personificata da un noto politico locale. Ed eccoli ritrovati il vero storico e il vero poetico, i temi predominanti della poetica Manzoniana. Ricordo i giorni di studio per prepararmi all'esame più importante della vita di ognuno di noi, l'esame di Maturità. Nella vita poi sono seguiti un'infinità di esami, concorsi, prove, ma l'esame di Maturità è l'unico rimasto nel mio immaginario, l'unico che ancora oggi vedo in sogno, tremando al pensiero di dovere affrontare l'esame di Storia e di non essere riuscita a completare il programma. Invece l'esame di Letteratura Italiana non è mai stato il mio incubo, anzi, ho sempre profondamente amato le Lettere. Ricordo di avere ripassato con l'aiuto di un professore amico di famiglia la Letteratura dell'Ottocento e del Novecento Italiano, anche con l'apporto di dispense, di cui il professore in questione era giustamente gelosissimo, perchè erano l'unico ricordo in suo possesso del fratello, anch'egli professore di Lettere.


Dunque, parlavamo di Bilancio di previsione e realtà da un lato e di vero poetico e vero storico dall'altro. Non trovate anche voi, amici di FemminilMente un quid in comune?


Abbiamo detto che secondo la dichiarazione del consigliere di cui sopra il Bilancio di previsione sarebbe lontano dalla realtà con le motivazioni addotte dallo stesso. Ebbene, se analizziamo il concetto del vero storico ci accorgiamo che esso non è altro che la realtà che ci circonda, l'insieme degli avvenimenti dentro cui si muove l'essere umano, quindi si tratta di ciò che accade realmente. Mentre il vero poetico, tema cui dovrebbe secondo il Manzoni mirare lo scrittore, non è altro che l'espressione di emozioni, sentimenti, stati d'animo, desideri dei protagonisti della vicenda, con l'avvertenza che il Manzoni intende a questo proposito quindi non il vero ma il verosimile, come elemento indispensabile della narrazione. Ora, il consigliere sostiene che il Bilancio di previsione sarebbe quanto mai lontano dalla verità e dalla realtà perchè in questo tipo di documento le entrate sarebbero fittizie e/o sopravvalutate e/o gonfiate e le uscite sarebbero sottovalutate. Quindi la realtà e la verità richiamate costituirebbero il vero storico. E il Bilancio di previsione il vero poetico. Eh, sì, non trovate che il documento contenente il Bilancio di previsione abbia in sè la dimensione dei sentimenti, degli stati d'animo, dei desideri di chi amministra la cosa pubblica in quel momento? Forse a quest'ultimo proposito potremmo coniare un nuovo vocabolo in luogo del vero poetico, e cioè il vero contabile. Infatti credo che sia un dato naturale che gli amministratori pubblici nel documento di programmazione economico-finanziaria per eccellenza, che è il Bilancio, inseriscano la loro idea di fondo della società, le loro aspirazioni di sviluppo economico-produttivo, la loro dimensione socio-culturale. Certo sarebbe forse più corretto redigere un Bilancio che sia assolutamente fedele alla realtà dei fatti, ma purtroppo la realtà -senza richiamare stavolta la poetica Manzoniana- sfugge ad ogni rappresentazione assolutamente fedele della stessa.


Quindi, che fare? Accontentiamoci del cosiddetto vero contabile. Anche il Manzoni sarebbe d'accordo perchè, dopotutto, come ci suggerirebbe, ciò che conta rispettare nella narrazione -o rappresentazione- della realtà non è il vero, ma il verosimile.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

che fa avete paura di mettere il mio commento certo io non acculturato non conosco le poaesie e tutte le altre finezze del caso ma forse mio padre non e' medico io non ho un lavoro al tribunale e le raccomandazioni,ecc,ma finitela questi sono i consiglieri che ci vogliono,pero li prendiamo in giro,se avete coraggio pubblicatemi.

Marco F

Anonimo ha detto...

Su questo blog non vengono approvati e pubblicati commenti lesivi della dignità delle persone, in particolare della donna, soprattutto se anonimi e non corredati quindi di nome, cognome e indirizzo.

La Sibilla ha detto...

Su questo blog non vengono approvati e pubblicati commenti lesivi della dignità delle persone, in particolare della donna, soprattutto se anonimi e non corredati quindi di nome, cognome e indirizzo.

SARO FALSAPERLA ha detto...

Invece pubblicateli che poi rispondiamo, e mettiamo anche l'articolo e le foto dell'articolo per il quale sono stati fatti,avete un alleato non dimenticatelo mai,che sara' sempre con voi,anche se sto subendo anche io delle schifezze per essermi dichiarato a favore della donna ma fa nulla.

Saro Falsaperla

La Sibilla ha detto...

Se lei avesse avuto l'accortezza di leggere attentamente l'articolo avrebbe compreso che, come nostro costume abituale, non abbiamo "preso in giro" nessuno. Piuttosto abbiamo preso spunto dal Consiglio comunale relativo all'approvazione del Bilancio di previsione 2009, ed in particolare dall'intervento del Consigliere in questione, per costruire un articolo che parlasse simpaticamente di Letteratura. Si tratta comunque di un articolo che non costituisce puro divertissiment fine a se stesso, ma strumento in grado di favorire nuovi processi di conoscenza, un pò alla maniera di Machiavelli. Un modo, insomma, per suggerire nuove chiavi di lettura anche rispetto ad argomenti come il Bilancio che, agli occhi dei profani, rischiano spesso di apparire ostici. Un modo quindi per avvicinare anche il non tecnico, o finanche il letterato, all'argomento "Bilancio pubblico". A questo proposito l'intervento del Consigliere ci era sembrato perfetto proprio per tentare un approccio ai fatti "divergente" (nel senso del pensiero creativo) rispetto all'approccio comune del tema del Bilancio. Un parallelismo cioè tra il tema del "vero" e del "verosimile" da un lato, e il tema della "realtà dei conti" e del "Bilancio" dall'altro lato. Inoltre, attraverso questo articolo abbiamo voluto ritornare con la memoria ai bei tempi andati degli esami di Maturità.
In quanto alla struttura del mio albero genealogico, posso soltanto scusarmi di essere nata figlia di un medico. Sarà per un'altra vita...
Vasily Lotario