lunedì 19 ottobre 2009

I nuovi mostri


Piazza Armerina, sabato 17 ore 12,05: fila di auto davanti all'Istituto Tecnico Industriale. Sul lato destro della strada un ragazzo con le stampelle tenta invano di attraversare. Nessuno si ferma. Conto 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 auto. Ma tutti tirano dritto, presi dai loro affari urgenti... Alla fine una signora si ferma e lo lascia passare. E così mi accorgo che il ragazzo non è semplicemente un ragazzo con le stampelle. E' un ragazzo senza un piede. E penso: come siamo diventati...

Negli anni '60 avrei citato "I mostri" di Risi. Ma oggi forse non è il caso di fare citazioni. In una città in cui tutti sono l'un contro l'altro armati, in cui si attacca chiunque e su tutto, in cui i preti le mandano a dire ai politici su internet, in cui a questo proposito qualcuno scrive a ragion veduta che se vuoi andare a pregare in chiesa il tuo problema non è pagare il ticket del parcheggio ma riuscire a trovare il portone aperto, in cui si riesce a trovare il marcio anche laddove del marcio non c'è neanche l'ombra, in cui chiunque si improvvisa esperto-tuttologo-opinionista-stratega, in cui si è perso l'orgoglio di appartenenza alla comunità, in cui l'educazione, la civiltà e la cultura vengono derise quotidianamente perchè considerate degli inutili fardelli di cui liberarsi, penso con nostalgia a come eravamo...
Anche se non ho vissuto quei tempi, qualche giorno fa mi ci sono tuffata in quelle atmosfere grazie al film di Tornatore, "Baarìa". Ho rivisto i Siciliani, poveri al limite della miseria, ma con un cuore grande così. Questi Siciliani onesti, disgraziati fino all'inverosimile, senza cibo ma con una dignità che oggi non si ritrova più e con il senso dell'accoglienza e del dono di sè che non si riesce neanche a raccontare. Sabato alle 12,05 davanti allo spettacolo di totale inciviltà e insensibilità rappresentato dal comportamento degli automobilisti -eccettuata la signora di cui sopra- mi sono vergognata...

Nessun commento: