domenica 17 maggio 2009

Il sonno della ragione genera mostri ovvero educarsi alla democrazia


Navigando su internet mi sono imbattuta in questo articolo. Parla di libri e dell'importanza di essi nell'apprendere i concetti fondamentali del vivere civile. Parla del concetto di democrazia e della deriva sociale e culturale che permea la nostra società. Condivido quello che asserisce il Prof. Canfora e cioè che per una buona tenuta della democrazia bisogna essere dei buoni democratici educati costantemente alla democrazia.. Mi viene in mente la traccia del mio compito di italiano agli esami di stato di tantissimi anni fa. Difficilmente qualcuno la ricorda ma io non l'ho mai dimenticata. Era la frase di Francisco Goya che dice " Il sonno della ragione genera mostri".



Life chances” le chiamava Ralf Dahrendorf. Sono le possibilità che ognuno di noi ha quando nasce: se la famiglia legge libri e ne possiede almeno uno in casa, il bambino ha il doppio di possibilità di crescere con una coscienza “democratica”. Se non ci sono libri in casa, sono quasi nulle le possibilità di apprendere valori come rispetto degli altri, difesa dei propri diritti e in sostanza tutto quel che permea il concetto di Democrazia. L’unico modello di valori rimase la televisione, o meglio, questa è quel che accade in pratica. È questo il cuore di un tema trasversale alla Fiera del Libro di Torino. Se ne è parlato anche all’incontro “Anticorpi: il potere delle idee”, in cui il direttore di Repubblica Ezio Mauro si è intrattenuto con Luciano Canfora sulla nuova collana di LaTerza, “Anticorpi” e sull’ultimo libro dello storico barese, “La natura del potere”. Il tema ostico che l'ultimo lavoro di Canfora si propone di affrontare, promette di sollevare riflessioni profonde. Lo storico si occupa dell’argomento fin da quando ha scritto un saggio su Giulio Cesare. Durante la stesura de “Il dittatore democratico” il professore iniziò a porsi domande a proposito della natura del potere, appunto. Canfora, in quella circostanza, introdusse la parola “democratico” nel titolo del libro su Cesare. In latino, però, all'epoca dei fatti analizzati, quella parola non esisteva. Solo molti secoli dopo, infatti, fu introdotto il concetto di “consenso”. Gli spunti offerti da questo studio, hanno portato Canfora a chiedersi cosa sia, realmente, il potere. Soprattutto, il professore, ha cercato di analizzare nel suo ultimo lavoro quali elementi sottendano, oggi, la conquista del suffragio universale. Dietro il consenso si nascondono altri poteri, decisivi nella gestione della società. Il professore ha fatto riferimento in particolare al potere economico. Come ha fatto notare anche l'editore Giuseppe Laterza, che è intervenuto nel corso del dibattito, l'aspetto economico è cruciale. Citando un giornalista del Financial Times, l'editore ha fatto notare, in che modo, con la crisi globale in atto, il potere economico si stia rafforzando. Per il professore, il consenso, è solo uno dei poteri, ma non quello determinante. In Italia, ma ci sono anche casi all’estero, si assiste soprattutto all’efficacia politica della televisione. Il momento è estremamente pericoloso e mentre alcuni parlano di nuovo “totalitarismo”, Canfora introduce il concetto di “Cesarismo”. «Il caso italiano è molto interessante poichè viviamo in una democrazia modificata in funzione di un leader – dice Canfora -, una degenerazione della democrazia che porta a una leadership carismatica che non tocca i poteri costituzionali ma li svuota, rendendoli privi di significato». Ed è proprio per questo motivo che il confronto con la democrazia antica si fa più intenso, e si ravviva ogniqualvolta che un problema di qualunque origine mette a rischio la definizione di democrazia. «La storia serve a criticare il governo presente», incalza Canfora. «Il problema fondamentale della democrazia attuale è che la sovranità popolare è la garanzia di poter fare qualunque cosa. La non competenza del popolo è una delle maggiori critiche che venivano mosse alla democrazia ateniese e la situazione attuale pare non essere molto diversa». Per una buona tenuta della democrazia è necessario essere dei buoni democratici, costantemente educati alla democrazia; non dobbiamo dimenticarci che Hitler è salito al governo col consenso del popolo. Lo scopo del libro e della collana vuole essere quello di educarci alla democrazia, insinuando dentro ognuno di noi il dubbio e la critica, strumenti necessari per diventare buoni democratici e salvare il nostro Paese».

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