martedì 12 maggio 2009

Uno, centomila, nessuno...ovvero i regali dell'Imperatore alla Sicilia...


Scajola e Miccichè si sono incontrati in questi giorni al Teatro Massimo di Palermo per siglare l'ennesimo impegno per il futuro in pieno stile berlusconiano, tale "Contratto per il Sud", in cui si parla di ammodernamento dei treni, rinnovamento della rete elettrica, guerra alla burocrazia, fondi europei, aiuti agli imprenditori del Meridione, zone franche urbane, bla bla bla bla bla e ancora bla...

E' nel confronto tra i fatti e le promesse per il futuro che si rasentano davvero i confini del teatro dell'assurdo. Forse i due esponenti di spicco dell' Esecutivo miravano ad evocare Beckett firmando al Massimo o si tratta di un'evocazione involontaria?...


-Come giustificano Scajola e Miccichè i 20 miliardi sottratti finora dalle risorse destinate allo sviluppo del Meridione?

-Come giustificano Scajola e Miccichè il fatto che Tremonti, con il suo primo atto formale, ha prosciugato le risorse delle Ferrovie della Sicilia?


-Come giustificano Scajola e Miccichè l'abolizione del credito d'imposta per gli imprenditori meridionali?

-Come giustificano Scajola e Miccichè il fatto che il CIPE non ha ancora sbloccato i fondi che farebbero decollare le zone franche ideate dal Centrosinistra?


-Come giustificano Scajola e Miccichè il fatto che con i provvedimenti incrociati della Gelmini e di Brunetta l'anno prossimo nella scuola siciliana saranno persi 7.118 posti di lavoro e che non si riescono ancora a calcolare con precisione i posti di lavoro che andranno in fumo nelle Università siciliane?

-Come giustificano Scajola e Miccichè il fatto che il recente "Decreto salva-auto" è stato finanziato a spese del Sud, cui sono stati sottratti ben 900 milioni dalla ex legge 488, che per l'85% era destinata a finanziare le imprese meridionali?


La verità è che Scajola e Miccichè non potranno mai rispondere alle domande che precedono. Dovrebbero prima chiedere il permesso a papi Silvio. In fondo le centomila promesse le ha fatte lui e continua a farle con assoluta nonchalance. E' fatto così l'Imperatore.

E per concludere, vorrei rispondere a Sergio D'Antoni, autore di un interessante intervento sul teatrino dell'assurdo del Governo Berlusconi, cui mi sono ispirata per scrivere questo mio post, apparso qualche giorno fa su La Sicilia, il quale concludeva che la Sicilia e i Siciliani meritano di più. Caro Sergio, ti sbagli. La Sicilia e i Siciliani meritano esattamente quello che Sua Emittenza mette in onda ogni giorno sul destino della Sicilia.
Qualcuno mi ha insegnato che nella vita ognuno ha quello che si merita. Nel bene e nel male. E i Siciliani meritano i governanti che hanno votato...

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