venerdì 19 dicembre 2008

Caro cittadino di serie B...

Con cura



di Atul Gawande



Edizioni Einaudi



In questi tempi così bui per il Servizio sanitario nazionale ed in particolar modo per quello della nostra Regione, la Sicilia, mi è capitato quasi per magia di imbattermi in questo piccolo e delizioso libro - diario, scritto da Atul Gawande, chirurgo endocrino e direttore associato del Centro per la Chirurgia e la sanità pubblica e che nel 1992 fu nominato da Bill Clinton luogotenente di assistenza sanitaria durante la campagna 1992 e quindi consulente senior presso il Dipartimento di Salute e Servizi Umani.
Ho pensato a tutti quei piccoli e apparentemente insignificanti ospedali di provincia all'interno dei quali, ogni giorno, gli operatori della Sanità salvano vite umane, prestano assistenza, risolvono i problemi delle persone che non possono avvalersi dei grandi ospedali delle aree metropolitane o delle lussuose cliniche private. Ebbene, quello che fino ad oggi poteva essere considerato un capisaldo delle nostre piccole -ma non insignificanti- vite di provincia, da oggi rischia di diventare l'ennesima delusione delle nostre piccole vite. Qualcuno dall'alto ha decretato che esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Non abiti in una grande città metropolitana? Non hai un conto in banca che ti permette di rivolgerti all'assistenza sanitaria privata? Peggio per te. E poi, scusa caro cittadino di serie B, cosa pretendi? Di avere un ospedale sotto casa? Di continuare a far nascere i tuoi figli nella tua città? Di poterti sentire male? Ma no! Caro cittadino di serie B, dall'alto hanno deciso che devi stare sempre bene e se l'hanno deciso loro, figurati...Cosa può mai succederti?...Di dovere prendere l'auto in pieno inverno con tua moglie a fine gravidanza sotto una tormenta di neve e attraversare faticosamente, pericolosamente e inaspettatamente la strada che ti divide al capoluogo più alto d'Italia?...Ma cosa pensi mai, caro cittadino di serie B? A tua moglie si sono rotte le acque un paio di settimane prima del previsto? Riparagliele e tutto tornerà come prima...
Ho pensato tutto questo leggendo il libro "Con cura" del dottor Gawande, soprattutto nella parte in cui racconta di una fragile donna settantenne che viene ricoverata perché «non si sente troppo bene». Si prendono cura di lei un grande chirurgo e un giovane assistente. Il giovane medico presto se ne dimentica. Il grande chirurgo invece, nonostante i molti impegni e i sette piani di scale che dividono il suo studio dalla stanza della donna, torna a visitarla più volte in un giorno. Così capisce la banale ma insidiosa malattia che sta per ucciderla. E la salva.


Cari potenti,
sappiate che nella vita di ciascun uomo esiste una "Golden Hour" -l'ora d'oro- durante la quale chi è vittima di un incidente può essere salvato.
Si dice che in guerra un'ora duri solo cinque minuti. Ebbene, a volte cinque minuti sono determinanti per la nostra sorte, quella dei nostri cari, quella dei nostri amici. Ma questo purtroppo i potenti lo ignorano quando scrivono i piani di rimodulazione della rete ospedaliera. Forse sono troppo impegnati a pensare ad altro? ...


"...In me si combattono
L'entusiasmo per il melo in fiore
E il terrore per i discorsi dell'imbianchino.
Ma solo il secondo
Mi spinge alla scrivania."

tratto da Bertolt Brecht


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