venerdì 19 dicembre 2008

La politica e la questione morale


Mentre scrivo ascolto in sottofondo gli interventi dei "principi della politica " nazionale riuniti al capezzale del malato PD. Tutti si affannano, nei sette minuti consentiti, a fare diagnosi e dare consigli. Tutti auspicano un profondo cambiamento della classe politica italiana, tutti sono concordi nell'affermare che il PD attraversa una profonda -io direi abissale- crisi di identità. Frasi sentite decine e decine di volte come : degenerazione del sistema, partiti lontani dalla gente, recupero della centralità e dell'etica nei partiti, trasparenza nelle relazioni con gli Enti Locali, finiamola con le correnti..


Bugie, solo bugie. In realtà non c'è nessuna voglia di cambiamento e nessuno vuole lasciare il posto a nessuno neanche se è stato raggiunto da una informativa di garanzia. Nessuno si dimetta questo è il dickat altrimenti l'ordine di dimettersi sarebbe già partito dagli organismi nazionali senza ma e senza se . Questa è la verità . Mai nessun politico ha detto: signori scusate sono io che ho sbagliato e me ne assumo tutte le responsabilità. In questa nostra Italia dove fallisce la compagnia aerea di Stato e la colpa non è di nessuno , dove i piccoli investitori , colpevoli solo di essersi fidati, non verranno mai risarciti dei loro risparmi e la colpa non è di nessuno, dove nessun manager , pagato con uno stipendio che potrebbe far vivere bene migliaia di famiglie sarà mai responsabile del fallimento di aziende che gli erano state affidate perchè la colpa non è di nessuno, ma veramente la politica pensa che gli italiani, stanchi e sfiduciati e arrabbiati possano bere la favoletta del ricominciamo da capo?

Vorrei e non desidererei, che stasera i "principi della politica" del PD facessero proposte serie ma soprattutto che domani queste proposte fossero attuate. Dalle prossime elezioni, a partire da quelle europee ,cambiando tutta la classe politica e non cooptando uomini e donne da manovrare dietro le quinte. Vanno recuperate quelle belle intelligenze libere, capaci di pensare con la propria testa, senza nessun legame con il passato. Uomini e donne che dalla politica si sono allontanati perchè mortificati da atteggiamenti e posizioni che non condividevano. Cominciamo a pretendere che nelle amministrazioni comunali , nelle giunte ci siano più donne. Questo è il vero cambiamento. La sfida per un partito riformista passa attraverso scelte mai fatte prima.


Vorrei, per esempio, chiedere al mio Sindaco perchè negli incarichi che ha dato non figurano donne. Non voglio iniziare una serie di post-it per ricordargli- come lui faceva spesso dalle pagine di Piazzagrande - quanto importante sia ascoltare l'altro punto di vista.










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