venerdì 12 dicembre 2008

Il questionario di Proust


FemminilMente ispirato al questionario di Proust.




La cosa che mi piace di più di me stessa:
La mia esuberanza.
La cosa che più detesto di me stessa:
La mia impulsività.
Quello che mi fa piacere un uomo:
L'affidabilità e la gentilezza.

Quello che mi fa piacere una donna:
La capacità di entrare in empatia.

Cosa ci vuole per diventarmi amico:
E' una questione di affinità elettive. O ci sono o non si possono inventare.
La volta che sono stata più felice:
Quando ho amato.

La volta che sono stata più infelice:
Quando ho amato.
In che cosa mi trasformerei, se avessi la bacchetta magica?
Non vorrei trasformarmi in nulla di diverso da quella che sono. Mi piaccio così.

Cosa sognavo di fare da grande?
L'attrice drammatica.
L'errore che non rifarei:
Io non parlo mai di errori. Preferisco definirli esperienze. Ed ogni esperienza ha una sua dimensione ed un suo perchè.

La persona di cui sono segretamente ma follemente innamorata:
Me stessa. In fondo se non fossimo segretamente e follemente innamorati di noi stessi come potremmo amare gli altri?
La persona che invidio di più:
Il vizio dell'invidia non mi è mai appartenuto.

La persona che ammiro di più:
Quella che ha il coraggio di guardarsi dentro senza avere paura di quello che può scoprire.

La persona che ringrazio Dio di non essere:
Una persona che trascorre la vita aspettando e commentando i passi falsi degli altri. Forse perchè in realtà non ha una vita.

L'incontro che mi ha cambiato la vita:
Tutte le persone che ho incontrato nella mia vita in qualche modo me l'hanno cambiata. Ogni incontro è stato in un certo qual senso determinante.

Tre libri da portare sull'isola deserta:
"Le affinità elettive" di Goethe, "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello, "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Kundera.



Il libro che dovrebbe avere un seguito:
"Il nome della rosa" di Umberto Eco.



Il rosso o il nero?
Senza ombra di dubbio il rosso.



Il capriccio che non mi sono mai tolta:
Il giro del mondo.



L'ultima volta che ho perso la calma:
Prima di perderla dovrei trovarla.



Chi vorrei fosse il mio angelo custode?
San Michele.



La volta che mi sono sentita fiera di essere italiana:
In occasione della protesta degli studenti e dei ricercatori contro la riforma "oscena" della Scuola.



La volta che mi sono vergognata di essere italiana:
Alle ultime elezioni politiche.



Cosa farei per sostenere ciò in cui credo?
Quando credo in una causa non posso fare a meno di sostenerla. Anche a costo di "sfidare" le gerarchie di potere. Naturalmente utilizzando i mezzi consentiti dall'esercizio legittimo della democrazia.



Come vorrei morire?
In pace con me stessa e con il mondo.









Sibilla 75

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