mercoledì 24 dicembre 2008

Comunicato stampa delle Associazioni femminili della città di Piazza Armerina a difesa dell'Ospedale "M.Chiello"

Si assiste con rammarico ma senza rassegnazione alla attuazione del gattopardesco “cambiare tutto per non cambiare nulla”. A fronte della realizzazione della rimodulazione della rete ospedaliera quanto mai contestata dall’intera società civile che penalizzerebbe fortemente l’Ospedale Chiello con la realtà non solo piazzese ma di tutto il comprensorio e non infondate risulterebbero essere le preoccupazioni delle donne e madri della città per la deminutio che le colpirebbe qualora fossero soppressi entrambi i reparti di Ostetricia e Pediatria presso il presidio sanitario. Ma si profila il recupero di una rimodulazione cosiddetto Piano La Galla che manterrebbe pressocchè invariato lo status attuale.

In ogni caso occorrerebbe ugualmente vigilare sulla concertazione successiva. Peraltro non si comprende come sia possibile pensare di attuare il progetto pilota Materno Infantile in una delle province più povere d’Italia considerato che le ragioni della protesta sono motivate anche dalla totale assenza di servizi territoriali.Respinge la chiusura del Punto nascita e del reparto Pediatria del Chiello il Comitato delle associazioni femminili, tenendo comunque alta l’attenzione sulla decisione del manager riguardo la chiusura del punto nascita del Chiello entro il 31 dicembre, questo in base ad un suggerimento tratto da un documento dell’Aogoi, relativo al tetto dei 400 parti annui richiesti per il mantenimento dei punti nascita (il Chiello ne registra per il 2008 in numero di 260) restrizione questa, che non risulta sancita a tutt’oggi da alcuna norma né nazionale né regionale. In questi reparti a rischio chiusura, si eroga un’assistenza appropriata di medio livello e si registra un indice di attrazione sul territorio pari al 20% (di livello superiore alla media provinciale) in quanto l’utenza è proveniente anche da comuni esterni al distretto sanitario. Ci si chiede se nel piano di rientro si terrà conto dei dati raccolti e forniti dal piano proposto dall’Amministrazione comunale di Piazza Armerina, e se sarà possibile apportare quelle deroghe motivate dalla peculiarità del territorio e dai tanti fattori ambientali. Peraltro il comitato ha condiviso in pieno l’impianto del piano predisposto dall’Amministrazione Comunale di concerto con il Consiglio Comunale e l’Osservatorio Ospedaliero sulla sanità e partendo dall’attento esame della problematica del Punto nascita e della Pediatria và oltre accogliendo la problematica ben più ampia dell’intero presidio ospedaliero. Respinge pertanto il piano di rientro del manager né condiviso né concertato con le parti interessate e scongiura il pesante clima di incertezza che aleggia sul destino dell’intera struttura sanitaria. “Se dovesse chiudere l’intero ospedale dove sono i servizi territoriali? e visto che non ci sono dove sarà possibile ravvisare i criteri di efficienza e di efficacia in grado di soddisfare la domanda di salute del territorio? In un campo così delicato come la Sanità si auspicano certezze piuttosto che programmi che destano allarme tra gli utenti delle fasce più deboli e disagiate, che si sa sono sempre quelle più colpite.In quanto donne e madri propugniamo la salvaguardia dell’intero presidio sanitario per tutto ciò che rappresenta nel sistema territoriale. Inoltre bisognerebbe riflettere sul fatto che che nella vita di ciascuna donna e di ciascun uomo esiste una "Golden Hour" - l'ora d'oro- durante la quale chi è vittima di un incidente, o di un malore improvviso può essere salvato. Si dice che in guerra un'ora duri solo cinque minuti. Ebbene, a volte cinque minuti sono determinanti per la sorte di una madre o di un bambino, quella dei nostri cari, quella dei nostri amici, la nostra. Vorremmo suggerire la lettura di un delizioso libro che si intitola “Con cura “ scritto da Atul Gawande, chirurgo endocrino e direttore associato del Centro per la Chirurgia e la sanità pubblica e che nel 1992 fu nominato da Bill Clinton luogotenente di assistenza sanitaria durante la campagna 1992 e quindi consulente senior presso il Dipartimento di Salute e Servizi Umani.Il Comitato delle associazioni femminili Fidapa , Inner Wheel, Sibilla Aleramo, Uciim, Università del tempo libero, Anna Di Rosa presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Enna.

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